• Mondo
  • Giovedì 23 aprile 2015

Cosa ha deciso l’Europa sull’immigrazione

I capi di stato e di governo dell'UE si sono accordati per triplicare i fondi destinati a Triton: Matteo Renzi ha parlato di «un grande passo avanti»

From left, clockwise, Italian Prime Minister Matteo Renzi, German Chancellor Angela Merkel, French President Francois Hollande and British Prime Minister David Cameron take part in a meeting during an emergency EU summit in Brussels, Thursday, April 23, 2015. EU leaders are facing calls from all sides to take emergency action to save lives in the Mediterranean, where hundreds of migrants are missing and feared drowned in recent days. (Yves Herman/Pool Photo via AP)
From left, clockwise, Italian Prime Minister Matteo Renzi, German Chancellor Angela Merkel, French President Francois Hollande and British Prime Minister David Cameron take part in a meeting during an emergency EU summit in Brussels, Thursday, April 23, 2015. EU leaders are facing calls from all sides to take emergency action to save lives in the Mediterranean, where hundreds of migrants are missing and feared drowned in recent days. (Yves Herman/Pool Photo via AP)

Aggiornamento delle 21,30 – Alle 21:20 è finito il Consiglio Europeo straordinario che doveva discutere della questione dei migranti nel Mediterraneo. Al termine della riunione, il presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk ha detto che i capi di stato e di governo dell’Unione europea hanno deciso di triplicare i fondi per la missione Triton e, in generale, hanno promesso più sforzi per contrastare il traffico di uomini attraverso il Mediterraneo. Tusk ha anche detto che i paesi dell’Unione hanno promesso di mettere a disposizioni più navi, aerei e mezzi militari per la missione Triton, e che una parte della missione consisterà nel provare a distruggere le navi usate dai trafficanti quando si trovano ancora nei porti del nord Africa. Matteo Renzi, durante una conferenza stampa al termine del Consiglio, ha detto di essere soddisfatto per le conclusioni raggiunte e ha parlato di un «grande passo in avanti».

***

Oggi si terrà un Consiglio europeo straordinario a Bruxelles, in Belgio, per discutere della questione dei migranti. Il Consiglio – che riunisce i capi di stato e di governo dei paesi dell’Unione europea – è stato convocato su richiesta del governo italiano dopo il naufragio nel Canale di Sicilia di un’imbarcazione proveniente dalla Libia con a bordo quasi mille migranti e in cui si teme siano morte circa 900 persone. Il Consiglio si terrà oggi pomeriggio, ma da giorni i più importanti paesi europei stanno presentando alcune proposte per modificare Triton, l’operazione finanziata dall’Unione europea per controllare le acque internazionali fino a 30 miglia dalle coste italiane.

Che cos’è il Consiglio europeo
Il Consiglio europeo «definisce le priorità e gli orientamenti politici generali dell’UE»: non fa le leggi, per così dire, ma adotta “conclusioni” che poi saranno sviluppate in altra sede. I membri del Consiglio europeo sono i capi di stato e di governo dei 28 stati membri dell’Unione europea, più il presidente del Consiglio europeo (Donald Tusk) e il presidente della Commissione europea (Jean-Claude Juncker). Normalmente il Consiglio europeo si riunisce due volte a semestre, ma non è raro che vengano convocate riunioni straordinarie per discutere di singoli problemi, come nel caso odierno.

Di cosa si parla oggi
Il Consiglio europeo si baserà sui risultati della riunione del Consiglio dei ministri degli Esteri, della Giustizia e degli Affari Interni dell’UE che si è tenuta a Lussemburgo il 20 aprile, subito dopo il naufragio. Al termine di quella riunione era stato preparato un piano in dieci punti per far fronte al problema dell’immigrazione nel Mar Mediterraneo: il piano prevede, tra le altre cose, un rafforzamento di Triton – l’operazione finanziata dall’Unione europea per controllare le acque internazionali fino a 30 miglia dalle coste italiane, ma non impegnata nel soccorso dei migranti – e di Poseidon, la missione di pattugliamento sempre a carico dell’Unione europea condotta nel Mar Egeo, al largo delle coste greche. Il piano prevede inoltre l’impegno a distruggere e confiscare le navi usate dagli scafisti e una maggiore cooperazione tra le principali organizzazioni e agenzie dell’UE che si occupano di migranti (tutti i 10 punti si possono leggere qui).

Cosa chiede l’Italia
Nei suoi discorsi alla Camera dei deputati e al Senato del 22 aprile, il presidente del Consiglio e segretario del PD Matteo Renzi ha detto che il governo italiano insisterà su alcuni punti durante il Consiglio europeo. L’Italia chiederà soprattutto un maggiore sforzo per combattere i trafficanti di uomini, che Renzi ha definito «gli schiavisti del XXI secolo»; chiederà che aumenti la presenza delle organizzazioni internazionali in Libia, in modo da scoraggiare le partenze (dalla Libia partono più del 90 per cento dei migranti che arrivano in Italia via mare); chiederà inoltre di rafforzare Triton, l’operazione molto criticata che ha sostituito l’italiana Mare Nostrum, e di affrontare il problema dell’immigrazione come un tema europeo, e non solo come una questione di sicurezza nazionale.

Quali sono le bozze che circolano
Nelle ultime ore sono circolate diverse indiscrezioni riguardo il piano su cui si potrebbero accordare i paesi dell’UE durante il Consiglio di oggi. Il Guardian ha scritto di avere letto in esclusiva una bozza di documento in cui si prevede che solo a 5mila migranti all’anno sarà concesso di stabilirsi in Europa, mentre i restanti verranno probabilmente rimpatriati: nel corso del 2014 hanno attraversato il Mediterraneo circa 150mila immigrati. Il nuovo programma, dice il Guardian sempre sulla base della bozza di documento, sarà coordinato da Frontex, l’agenzia europea che si occupa del controllo dei confini dell’UE. In pratica il documento non prevederebbe un’espansione significativa delle operazioni di Triton, che rimarrebbe concentrato sul controllo delle frontiere, e non sul soccorso dei migranti. Anche AFP ha scritto di avere visto la bozza di un documento, dove l’attenzione era concentrata soprattutto sull’individuazione e distruzione delle barche usate dagli scafisti prima che attraversino il Mediterraneo. AFP ha scritto anche che l’ipotesi del blocco navale, tanto discusso e commentato in questi ultimi giorni, è poco probabile e non sembra realizzabile.

Nei giorni scorsi alcuni paesi europei avevano comunque annunciato di voler prendere delle misure riguardo il problema dell’immigrazione: il Regno Unito ha detto che sta valutando la possibilità di mettere a disposizione la nave portaelicotteri Bulwark, per contribuire alla sorveglianza delle coste; il Belgio si è detto disponibile ad accogliere un più alto numero di profughi e a mettere a disposizione una nave militare; la Norvegia potrebbe contribuire all’operazione Triton con una sua unità navale da dispiegare nel Mediterraneo.