Game of Thrones, cosa è successo nell’episodio 5×02
Le cinque cose fondamentali successe nel secondo episodio della quinta stagione, con nuovi personaggi per cui fare il tifo
di David Malitz – Washington Post
Andiamo diretti al punto. Questi sono i cinque sviluppi fondamentali del secondo episodio della stagione in corso di Game of Thrones.
1. Jon Snow viene eletto Lord Comandante dei Guardiani della Notte
La giornata di Jon Snow non inizia particolarmente bene. Si è sorbito una strigliata da Stannis (l’unico vero re) per aver lanciato una freccia nel cuore di Mance Rayder, mostrandogli pietà. La pietà non è una cosa che Stannis conosce bene, come fa capire mostrando le dita tagliate della mano di Davos. «Mostra troppa bontà d’animo ai tuoi nemici e non ti temeranno; se non ti temeranno, non ti seguiranno», aggiunge. Ma Stannis non è arrabbiato con Jon: sta cercando di farlo passare dalla sua parte.
Con l’elezione del Lord Comandante dei Guardiani della Notte, che finirà quasi certamente con la vittoria del rivale di Snow, Ser Allister Thorne, le cose alla Barriera non si metteranno troppo bene per Jon Snow. Stannis gli fa una proposta che permetterà a Stannis di controllare il Nord e a Jon Snow di realizzare il sogno di una vita: se si inginocchierà a Stannis si rialzerà come Jon Stark, signore di Grande Inverno. Ma Jon non ha intenzione di venire meno al voto fatto ai Guardiani della Notte.
Poi arriva il momento di eleggere il 998esimo Comandante dei Guardiani della Notte e per Thorne sembra veramente una passeggiata. Janos Slynt lo definisce «l’unica scelta possibile». Il suo principale oppositore è un certo Denys Mallister, che prima della scorsa settimana non sembrava manco esistere. Ha aiutato a tenere i Bruti lontani per un po’, o qualcosa del genere, e ben sette persone lo hanno applaudito.
Pochi istanti prima di votare, Sam inizia a parlare. Per prima cosa umilia pubblicamente Janos Slynt, raccontando di come lo aveva scoperto in una «pozza dei suoi stessi escrementi» con Gilly e il bambino, durante la grande Battaglia di Castello Nero. Mentre lui si nascondeva, Jon guidava la battaglia: sarà pure giovane ma è lui il comandante a cui si sono rivolti tutti quando la notte era più buia. Allister non può negarlo ma ha comunque la risposta pronta: preferite un uomo che ha voluto la morte dei Bruti per tutta la vita o uno che ci ha fatto l’amore? Che vinca l’amore: Maestro Aemon risolve il testa a testa votando a favore di Jon.
2. Daenerys sembra sul punto di iniziare una guerra civile a Meereen
A Meeren siamo sull’orlo del disastro, per metterla semplice. Dopo che la scorsa settimana un Immacolato era stato ucciso da un Figlio dell’Arpia, Daario e Verme Grigio vanno a caccia di sospetti. Entrano in una stanza disordinata che all’apparenza non ha niente di diverso da altri posti che ho visto al college. Questa però ha un nascondiglio segreto dietro il muro, nel caso fossi un assassino in fuga. Daario se ne accorge e riesce a catturare il colpevole. Lo sanno tutti che è colpevole, ma c’è ancora il dubbio di come gestire la sua punizione, e nel piccolo concilio di Daenerys ognuno ha un’opinione diversa. Il saggio Ser Barristan Selmy consiglia di garantirgli un giusto processo, per dare l’esempio ai sudditi. Mossador, l’ex schiavo diventato consigliere, sostiene che un processo non significa niente per questa gente: l’unica cosa che capiscono è il sangue.
Dopo che Daenerys ha congedato tutti, Selmy si attarda per offrirle una lezione di storia. Era il Comandante della Guardia personale del Re Folle, suo padre. Le racconta di come il re si occupava dei dissidenti: metteva a ferro e fuoco le città, uccideva i figli davanti ai padri, bruciava gli uomini vivi e così via. Le sue azioni erano talmente odiate che tutti i Targaryen furono uccisi, tranne Daenerys e suo fratello. La giustizia del Re Folle «lo fece sentire potente fino all’ultimo», spiega. È abbastanza per convincere Daenerys che il Figlio dell’Arpia non sarà condannato senza un giusto processo.
Peccato che non avrà l’occasione di farlo. Mossador prende in mano la situazione e uccide il prigioniero. Cerca di spiegare a Daenaerys le sue ragioni, raccontando di suo padre morto combattendo quelli che l’avevano fatto schiavo, ma Daenerys non si lascia convincere e ordina di ucciderlo pubblicamente. Gli ex schiavisti e gli ex schiavi si riuniscono ai lati opposti della piramide per assistere all’esecuzione, e Daenerys da’ a Daario l’ordine. Mossador implora in lacrime pietà alla sua Mhysa (Madre, il modo in cui viene soprannominata Daenerys) ma non è abbastanza per farle cambiare idea e Daario lo decapita. Gli ex schiavi si mettono a sibilare in segno di disappunto e in poco tempo le due parti si scontrano tra loro, mentre Daenerys e i suoi vengono bersagliati di sassi e cercano di fuggire.
Almeno una cosa positiva c’è: quella notte, mentre si trova da sola al balcone – probabilmente mettendo in discussione ogni singola decisione che ha preso da quando ha liberato Meereen – Daenerys riceve la visita di un vecchio amico: Drogon. Il drago si lascia quasi accarezzare il naso prima di scomparire in volo nella notte.
3. Cersei prende il controllo di Approdo del Re
Cosa sarebbe Approdo del Re senza un Lannister a tramare e manipolare? Con Tywin morto e Tyrion a ubriacarsi sul Mare Stretto fino a dimenticarsi di sé, è arrivato il momento di Cersei, che è più che all’altezza del ruolo. Il suo primo ordine è assicurarsi che sua figlia, Myrcella, sia al sicuro. La cosa è incerta perché Cersei e Jaime ricevono da Dorne un pacchetto decorato con un serpente che contiene una collana di Myrcella. Non è proprio il giubbotto di Luca Brasi con dentro due pesci (una delle famose scene del Padrino), ma è qualcosa del genere. Cersei è comprensibilmente scossa: il suo figlio maggiore è morto, la sua unica figlia è in un posto dove i Lannister sono odiati e il suo figlio più piccolo è «destinato a sposare quella puttana sghignazzante di Alto Giardino»·
Jaime promette alla sorella che riporterà la loro figlia a casa da Dorne, ma Cersei è scettica sul fatto che un uomo con una sola mano possa svolazzare fin là e riportare a casa un ostaggio di quel valore. Jaime però non pensa affatto di andarci da solo. Va a trovare il suo vecchio amico Bronn e lo trova mentre passeggia piuttosto tristemente sulla spiaggia con la sua noiosissima fidanzata, Lollys Stokeworth. Lei vuole discutere di tutti i minimi dettagli del matrimonio ma Bronn ha un’unica regola quando si tratta di matrimoni: niente flauti. È molto più interessato a lanciare sassi in acqua. L’offerta di Jaime è semplice: vieni in viaggio con me e avrai una moglie migliore e un castello migliore.
Cersei intanto non si è dimenticata di Tyrion: ha ordinato l’apertura della caccia al nano, e poveraccio il tizio che assomiglia lontanamente a Tyrion e per questo ha perso la testa. Cersei si insedia nel consiglio, prendendo posto sulla sedia destinata alla Mano del Re. È un incontro piuttosto vuoto, dato che l’ex Mano del Re, Tyrion, e l’ex Maestro dei Sussurri, Varys, sono scappati dalla città. Cersei entra in azione cercando di riempire alcune di queste postazioni rimaste vuote. A Mace Tyrell viene aggiunta la responsabilità di Mastro del Conio oltre a quella di Mastro della Flotta. A sorpresa Qyburn diventa Maestro dei Sussurri, cosa che innervosisce Pycelle, che non lo reputa abbastanza capace. Ma lo sappiamo che il maestro radiato dall’albo per i suoi esperimenti medici arditi è uno dei favoriti di Cersei: ha aiutato Jaime con la sua mano da Luke Skywalker e sta conducendo un esperimento alla Frankenstein sulla Montagna ferita. E questo ci porta a zio Kevan Lannister, che Cersei — attuando il volere di re Tommen, ovviamente — nomina nuovo Maestro della Guerra. Ken Lannister però vorrebbe udire la nomina direttamente dal nuovo re: non è arrivato nella capitale per essere il fantoccio di sua nipote. Finché non sarà re Tommen in persona a nominarlo, si ritirerà a Castel Granito. Una parola che pronuncia con circa il 7,3 per cento della magnificenza di suo fratello, passato a miglior vita.
4. Arya arriva a Braavos
L’assenza più notevole della prima puntata era quella di Arya, che ritroviamo subito all’inizio di questo episodio. Arriva via nave a Braavos e dalla città si fa portare via canoa nella misteriosa Casa del Biano e del Nero, dove spera di spendere la sua moneta e diventare uno dei Senza Faccia con l’aiuto di Jaqen H’ghar. «È qui che troverai l’uomo che cerchi», le dice la sua guida prima di lasciarla e prendere di nuovo il largo. Mi è stato insegnato che quando porti qualcuno da qualche parte ti devi assicurare che sia entrato prima di andartene, ma evidentemente a Essos non funziona così. Arya bussa alla porta, apre un uomo che non è Jaqen, lei chiede di lui, l’uomo risponde che non c’è, ed è tutto. La porta si richiude. Arya si siede sulle scale, sconsolata, e ritorna al suo giochino dove ripete i nomi delle persone che vuole uccidere per vendetta. Assente di spicco è il Mastino, che ha lasciato per morto nella scorsa stagione.
Dopo una notte frustrante passata sotto la pioggia, Arya è stufa marcia, getta la moneta in acqua e si allontana dalla Casa per avventurarsi nella città. Dopo la graziosa decapitazione di un piccione per procacciarsi un po’ di cibo, viene abbordata da un gruppo di teppisti del posto, che vengono rapidamente spaventati dall’apparizione di un uomo della Casa. Arya lo segue fino alla Casa e –sorpresa! – ora è Jaqen H’ghar, che la fa entrare nella Casa per iniziare l’addestramento che la trasformerà in Nessuno.
5. Un po’ di agitazione a Dorne
L’ultima volta che avevamo visto Ellaria Sand, stava piangendo con orrore mentre la Montagna spaccava la testa del suo amante, Oberyn. Ora è tornata a casa a Dorne e il suo sguardo costantemente torvo mostra che è ancora furiosa. Si lamenta con il fratello di Oberyn, Doran, chiedendogli di fare qualcosa. In particolare di spedire a Cersei la figlia Myrcella «un dito alla volta». Doran però è irremovibile: «non mutiliamo le ragazzine per vendetta», dice. Questa mancanza d’azione non piace a Ellaria, che lo informa che le Vipere delle Sabbie – le otto figlie bastarde di Oberyn – sono dalla sua parte e vogliono vendetta. Quentin Tarantino non vede l’ora di vedere come andrà a finire questa storia.
6. Che altro?
Podrick e Brienne si imbattono in Ditocorto e Sansa in una taverna. Brienne cerca di convincere Sansa di essere la sua vera protettrice, ma Sansa non ne vuole sapere, soprattutto dopo che Ditocorto le ha fatto notare che le ultime due persone che Brienne aveva giurato di proteggere (Renly Baratheon e Catelyn Stark) erano state entrambe uccise. C’è un po’ di casino, poi la totale incapacità di Podrick di cavalcare lo mette nei guai, ma Brienne è lì per salvarlo. Continueranno a seguire Ditocorto e Sansa lungo la strada. Gli altri due compagni di viaggio, Tyrion e Varys, sono impacchettati nel loro lungo viaggio per incontrare Daenerys. Questi due stanno sempre lì a infiocchettare il loro discorsi di battute sarcastiche, quindi quando sono soltanto loro due a rimbalzarsi la palla, la cosa può diventare un po’ estenuante. Tyrion ammette che gli piaceva il senso di potere che aveva ad Approdo del Re, ma che al momento gli piacerebbe un po’ di aria fresca.
Per finire, come ha fatto Shireen a diventare così maestosa? La scena in cui insegna a leggere a Gilly è stata commovente: ha ufficialmente preso il posto di Arya nel ruolo del «bambino sottovalutato per cui fare il tifo».
(© Washington Post 2015)