Il calcetto con gli sconosciuti
La rivista Ultimo Uomo racconta come un sito – "Fubles" – può cambiare le abitudini dei giocatori amatoriali di calcetto, facendoli diventare dipendenti dalle «orge calcistiche»
Fubles è una specie di social network del calcetto amatoriale: esiste da diversi anni, ha ottenuto un certo successo di popolarità tra i giocatori abituali e permette in sostanza di trasformare l’esperienza delle partite tra amici in qualcosa di più imprevedibile e “professionale”. Ogni persona su Fubles può iscriversi alle partite organizzate da altri, giocare senza conoscere nessuno e alla fine della partita dare un voto a ogni giocatore; e quindi ogni giocatore ha una scheda che dice di sé quanto è bravo, se di solito vince o perde, se è uno che è solito tirare un pacco quando è troppo tardi per trovare un sostituto.
Emanuele Atturo sull’Ultimo Uomo ha raccontato la sua esperienza di giocatore di calcetto su Fubles, che ha descritto così: «La squadra di calcetto è un organismo complesso in cui 5 personalità diverse devono trovare la loro complementarità, tecnica e umana, per circa un’ora. Farlo con persone che si conoscono è più facile; farlo, ogni volta, con degli estranei è un’emozione che mi ha insegnato Fubles e da cui sono presto diventato dipendente. Ho scoperto che mi piacciono le orge calcistiche».
La prima volta che ho sentito parlare di Fubles è stato quando sono arrivato al campo con mezz’ora di anticipo e mi sono messo a parlare con uno sconosciuto pensando che dovesse giocare con noi. Era una di quelle partite organizzate con affanno, facendo giri di telefonate tutto il pomeriggio e raschiando il fondo della rubrica, ci sarebbero stati almeno 3 o 4 persone che non conoscevo. Ho familiarizzato con lo sconosciuto pensando fosse una di queste, studiava Ingegneria, aveva origini salernitane, la maglia di Robinho e un’aria davvero a posto. Quando sono arrivati anche gli altri abbiamo capito che nessuno di noi lo conosceva, ma è stato lui a capire l’equivoco: «Ma voi non siete di Fublès?!”.
Fubles è un social network che serve principalmente ad organizzare partite di calcetto, mettendo in contatto tra loro i giocatori di una determinata città o zona. Teoricamente si possono organizzare anche partite di basket o pallavolo, ma quasi nessuno lo usa per questo. Si possono cercare partite nelle vicinanze oppure organizzarne di private, restringendo le iscrizioni a invito e sfruttandolo di fatto come alternativa a Whatsapp o a una conversazione di Facebook. Se poi non arrivi a 10 si possono aprire le iscrizioni agli sconosciuti così da non far saltare la partita.
La facilità di Fubles ha lo stesso fascino immateriale delle cose migliori della nostra epoca. Uno dei fondatori, tutti italiani, quasi tutti bocconiani, lo descrive così: «L’utente organizza la partita, può scegliere di proporla a un giro di amici o a tutta la community. Chi vuole giocare va sul sito, vede nella sua città se ci sono partite disponibili e partecipa. Oggi può fare tutto anche via smartphone con la nostra App». L’autentica esperienza Fubles sta nelle partite pubbliche, in cui chiunque può iscriversi fino ad un’ora prima dell’inizio, scegliendo anche la squadra (maglia chiara vs scura) e ci si può rimuovere minimo quattro ore prima, oltre si può chiedere una sostituzione, ma se non la si ottiene la responsabilità rimane propria (descrivo le cose come stanno senza capirlo veramente: chi si iscrive un’ora prima di giocare? Anche quattro ore di preavviso sono troppe poche per non rischiare di restare con uno in meno).
Quando si arriva a 10 la partita è chiusa; se non ci si presenta i giocatori a fine partita ti segnaleranno il “bidone”, che rimarrà impresso sulla tua scheda e funzionerà come il campanello dei lebbrosi. Così gli altri sono avvisati riguardo la tua scarsa affidabilità e il sistema prova a rendersi autoimmune. Da quando l’ho scoperto ho giocato 50 partite su Fubles, mi è capitato di dare un bidone e ho giocato 4 partite in 9.