Che cos’è una “mega-hatch”
Una macchina con carrozzeria berlina, un po' tamarra e molto potente: come la nuova Ford Focus RS, che arriverà sul mercato l'anno prossimo
di Andrea Fiorello – @andreafiorello
Al Salone dell’Auto di Ginevra 2015 dello scorso marzo la casa automobilistica americana Ford ha presentato la nuova Focus RS, una versione molto sportiva della sua berlina compatta Focus dotata di un motore turbo da 2,3 litri di cilindrata in grado di erogare oltre 320 CV. La Ford Focus RS sarà venduta dall’inizio del prossimo anno per la prima volta anche negli Stati Uniti e costerà l’equivalente di circa 40.000 euro; le sue concorrenti principali saranno la Volkswagen Golf R, la Audi RS3 e la Mercedes-Benz A 45 AMG.
Questi modelli vengono definiti in gergo automobilistico hot hatchback o mega-hatch, termini inglesi che descrivono auto con carrozzeria berlina (in inglese hatchback, abbreviato hatch) dotate di un motore molto potente. L’espressione hot hatch divenne di uso comune nel giornalismo britannico durante i primi anni Ottanta e il modello che rese popolare questo tipo di auto apparentemente “normali” ma dotate di una grande potenza rispetto al peso fu la prima Volkswagen Golf GTI del 1975.
La trazione integrale sportiva
La novità tecnica più importante della nuova Ford Focus RS, rispetto alle versioni precedenti, è la trazione integrale sportiva con ripartizione dinamica della coppia: per capirci, il sistema – che si chiama Ford Performance All-Wheel-Drive with Dynamic Torque Vectoring – è composto da due frizioni a controllo elettronico, ognuna delle quali gestisce il trasferimento della potenza del motore alle singole ruote posteriori in modo indipendente. In condizioni normali la Ford Focus RS invia la spinta del motore alle sole ruote anteriori, ma se la centralina elettronica che gestisce il sistema ne rileva la necessità, la trazione integrale può inviare fino al 70 per cento della coppia al posteriore, distribuendola su ogni singola ruota in maniera indipendente. L’unità di controllo del sistema monitora cento volte al secondo i sensori di bordo dell’auto – questi rilevano, tra le altre cose, l’angolo di sterzo, l’accelerazione in tutte le direzioni, la velocità dell’auto, quella delle singole ruote e l’imbardata, cioè l’oscillazione dell’auto intorno al suo asse verticale – e durante l’ingresso in curva indirizza una maggiore quantità di potenza verso la ruota posteriore esterna.
Per assicurare la massima tenuta in ogni condizione di guida, la trazione integrale sportiva Ford lavora insieme al controllo elettronico della stabilità (comunemente chiamato ESP, Electronic Stability Program) e al controllo dinamico della trazione in curva (Torque Vectoring Control), che agisce sui freni per regolare la velocità di rotazione delle ruote durante la curva.
Sottosterzo, sovrasterzo e Drift Mode
Poiché in curva le ruote esterne di un’auto percorrono più strada rispetto a quelle interne e quindi ruotano più velocemente, sulla nuova Ford Focus RS l’invio di una spinta maggiore alla ruota posteriore esterna permette all’auto di avere maggiore stabilità e di non soffrire di un fenomeno chiamato “sottosterzo” (in inglese understeer). Il sottosterzo avviene quando un’auto in curva tende ad allargare la traiettoria impostata, cioè “va dritta” col muso: in questa situazione l’accelerazione laterale cui l’auto è sottoposta diventa maggiore rispetto alla tenuta delle gomme, che non riescono più a mantenere l’auto nella traiettoria impostata dal guidatore tramite l’angolo di sterzo dato attraverso la rotazione del volante. Il contrario del sottosterzo – più diffuso sui modelli a trazione anteriore, in cui le ruote davanti sono impegnate sia a sterzare, che a spingere l’auto – è il sovrasterzo (in inglese oversteer), un fenomeno che avviene quando l’auto tende a percorrere una traiettoria di curva più stretta rispetto a quella impostata dal guidatore.
Il sovrasterzo è più comune nelle auto a trazione posteriore – quelle in cui, cioè, la spinta del motore è trasferita alle ruote dietro – e si verifica quando in curva le ruote posteriori perdono aderenza e, spinte all’esterno dalla forza centrifuga, innescano una sbandata o – nel peggiore dei casi – un testacoda. Nelle auto a trazione posteriore il sovrasterzo può avvenire a causa di una brusca accelerazione (sovrasterzo di potenza) che fa perdere aderenza alle ruote posteriori, mentre in tutti i tipi di trazione può essere causato da una brusca decelerazione che alleggerisce troppo il posteriore o da una sterzata improvvisa che lo destabilizza, giacchè di solito questo è più leggero rispetto all’anteriore dell’auto.
La nuova Ford Focus RS è la prima RS a essere dotata di un selettore di modalità di guida, che permette di regolare in modo differente il funzionamento di trazione integrale, sospensioni, sterzo, controllo della stabilità, motore e valvole di scarico. In particolare tra le varie opzioni c’è una modalità specifica per l’utilizzo in pista chiamata Drift Mode, che modifica la distribuzione della coppia favorendo il posteriore, in modo da permettere al guidatore d’innescare di proposito sovrasterzi di potenza controllati (il cosiddetto drifting, di cui il pilota americano Ken Block offre qualche esempio nel video qui sotto).
La storia delle Ford RS
La sigla RS è un’abbreviazione di “Rallye Sport” e venne utilizzata la prima volta su una Ford nel 1967, anno in cui fu lanciata la Ford Taunus 15M RS, una versione al vertice della gamma. Da allora il marchio RS è stato associato ai modelli più sportivi della gamma Ford, spesso utilizzati con successo anche nei rally. Tra i modelli più famosi ci sono la Escort RS1600 del 1970 e la RS200 del 1984, un’auto a trazione integrale prodotta in soli 200 esemplari per competere nel Gruppo B del campionato mondiale di rally (quello della Audi Sport Quattro S1 e della Lancia Delta S4), il cui motore turbo montato in posizione centrale era in grado di erogare fino a 450 CV.
Tra gli anni Ottanta e Novanta il marchio RS è diventato molto conosciuto grazie soprattutto a due modelli, caratterizzati da enormi alettoni posteriori e prestazioni elevate: la Ford Sierra RS Cosworth del 1985 e la Escort RS Cosworth del 1992. Quest’ultima, in particolare, aveva un motore 2,0 litri turbo da 220 CV con trazione integrale permanente e dal 1993 al 1996 partecipò in versione da competizione al mondiale rally nel Gruppo A, dove gareggiò contro altri modelli molto famosi degli anni novanta come la Subaru Impreza WRC, la Lancia Delta Integrale e la Toyota Celica Turbo 4WD.
Dopo la Escort RS2000 4×4 del 1994, Ford riprese a utilizzare il marchio RS solo nel 2002 con l’introduzione della prima serie della Focus RS, una variante sportiva derivata dalla Focus WRC utilizzata nel mondiale rally dai piloti Colin McRae, Carlos Sainz e Markko Märtin. La prima Focus RS aveva la trazione anteriore e il suo motore turbo da 2,0 litri erogava 215 CV e 310 Nm di coppia, valori che le permettevano di accelerare da 0 a 100 km/h in 6,7 secondi e di raggiungere una velocità massima di 235 km/h. Anche la seconda serie della Focus RS aveva la trazione anteriore, ma il suo motore 2,5 litri turbo da 305 CV e 440 Nm di coppia (350 CV e 460 Nm nella versione RS500, limitata a 500 esemplari) la spingeva da 0 a 100 km/h in 5,9 secondi con una velocità massima di 264 km/h.