L’ultimo dibattito delle elezioni britanniche
Stasera non ci saranno né Cameron né Clegg, quindi sarà un confronto tra i loro sfidanti: bisognerà tenere d'occhio soprattutto Miliband e Sturgeon
Giovedì sera si terrà il secondo e ultimo dibattito televisivo delle elezioni parlamentari britanniche, fissate per il 7 maggio. Si tratta del terzo dei quattro grossi eventi della campagna elettorale trasmessi in tv, dopo le interviste separate al primo ministro David Cameron e al suo principale sfidante, Ed Miliband, e dopo il dibattito con i candidati dei 7 principali partiti.
L’appuntamento di questa sera avrà meno peso dei rispetto ai precedenti, dato che Cameron non ci sarà. Anche il leader dei liberaldemocratici – Nick Clegg, alleato di Cameron nella coalizione di governo – non parteciperà al dibattito, che è stato per questo soprannominato “the challengers’ debate”, “il dibattito degli sfidanti”. Oltre a Ed Miliband, capo del partito laburista, ci saranno Nicola Sturgeon, primo ministro della Scozia e candidata dell’SNP (il partito indipendente scozzese), Nigel Farage dello UKIP (partito di estrema destra), Natalie Bennett dei Verdi e Leanne Wood di Plaid Cymru (il partito indipendentista gallese). Il dibattito sarà trasmesso dalla BBC dalle 20 alle 21:30 (dalle 21 alle 22:30 in Italia) e sarà moderato dal giornalista David Dimbleby, che ha seguito tutte le elezioni parlamentari britanniche dal 1979 e che conduce dal 1994 il programma politico Question Time. Sarà seguito da un programma di mezz’ora in cui compariranno esponenti dei Conservatori, dei LibDem e dal partito Unionista democratico dell’Irlanda del Nord.
Secondo la gran parte degli osservatori e degli analisti, David Cameron ha deciso di non partecipare per il timore di venire oscurato da un altro candidato – in particolare Miliband – che non dovendo difendere l’operato di governo e giocare in difesa avrebbe la possibilità di risultare agguerrito e brillante, com’era riuscito per esempio nel 2010 a Nick Clegg. Secondo molti Cameron avrebbe anche pressato Clegg per convincerlo a non prendere parte a sua volta al dibattito, così da non essere l’unico leader assente.
Il dibattito sarà aperto dalle dichiarazioni dei singoli candidati; seguiranno cinque domande, ogni candidato avrà un minuto di tempo per rispondere e si aprirà poi un dibattito di dieci minuti per ogni singola domanda. Alla fine i candidati potranno tenere un discorso conclusivo. In studio ci sarà un pubblico di 200 persone, selezionate in modo da rispettare le intenzioni di voto dei sondaggi. In assenza di Cameron e di Clegg – che negli ultimi giorni sta cercando di proporsi come un potenziale alleato sia dei Laburisti che dei Conservatori – la cosa da tenere d’occhio sarà il confronto tra Miliband e Sturgeon: in Scozia l’SNP sta sottraendo molti voti tradizionalmente dei laburisti, rendendo incerta una vittoria di Miliband che altrimenti sarebbe stata molto probabile. Allo stesso tempo però gli indipendentisti scozzesi sono i più naturali alleati del Labour in vista di un governo di coalizione, ma questa ipotesi è sempre stata categoricamente respinta da Miliband.
Ed Miliband, Leanne Wood e Nicola Sturgeon al dibattito del 2 aprile. (Ken McKay/ITV via Getty Images)