Chi ha messo online in anticipo gli episodi di Game of Thrones?
HBO sta indagando per risalire alla fonte che ha messo sui torrent i primi quattro episodi della nuova stagione della sua serie tv più conosciuta (e redditizia)
di Andrea Peterson - The Washington Post
È iniziata la quinta stagione di Game of Thrones di HBO, per la gioia di una pletora di fan molto entusiasti. Ma nel momento in cui la saga fantasy – una delle più piratate al mondo – è andata in onda, circa metà della stagione era già finita online in modi illegali. Di solito i pirati attendono che l’episodio sia stato trasmesso in tv prima di metterlo a disposizione illegalmente su Internet, ma questa volta i primi quattro episodi potevano essere trovati da qualsiasi fan un po’ esperto in anticipo rispetto alla loro messa in onda. Secondo il sito TorrentFreak sono stati scaricati milioni di volte in appena 24 ore.
Gli episodi finiti online sono un guaio per HBO, soprattutto perché nell’ultimo anno l’emittente si è data molto da fare per rendere meno appetibile la pirateria intorno a Game of Thrones. L’azienda ha da poco messo a disposizione HBO Now, un servizio in streaming per chi non ha un abbonamento via cavo tradizionale offerto inoltre con un periodo di prova gratuita di 30 giorni. HBO si è anche data da fare per mandare in onda il primo episodio in contemporanea in 170 paesi, rendendo la pirateria ancora meno interessante per i fan in mezzo mondo che a volte devono attendere mesi prima di poter vedere una serie andata in onda negli Stati Uniti: in Italia è stato trasmesso da Sky contemporaneamente agli Stati Uniti, e poi di nuovo lunedì sera alle 22.
“Purtroppo sembra che i quattro episodi finiti online della nuova stagione di Game of Thrones vengano da uno dei soggetti che aveva ricevuto una copia di valutazione in anticipo”, ha detto HBO in un comunicato. “Stiamo indagando per capire come siano andate le cose”. HBO non ha invece risposto alle richieste su ulteriori dettagli inviate dal Washington Post. Prima della messa in onda HBO ha inviato i primi quattro episodi della serie soprattutto a giornalisti e critici televisivi, perché li guardassero e scrivessero le loro recensioni prima della trasmissione della serie.
Come farà esattamente HBO a capire chi ha fatto finire gli episodi online? Uno dei sistemi è tramite il watermaking digitale: alcune informazioni per l’identificazione vengono inserite all’interno di un film o di un programma televisivo in anteprima e possono essere usate come le impronte digitali per risalire alla fonte della falla. Greg Spence, il responsabile della post-produzione di Game of Thrones, ha confermato al Denver Post a inizio mese che questa tecnica era già stata utilizzata nelle fasi di creazione degli episodi per evitare possibili diffusioni illecite di contenuti.
A volte queste impronte digitali sono facili da identificare, come il nome della persona cui è stata inviata l’anteprima impresso da qualche parte su ogni fotogramma. Ma ci sono anche modi meno espliciti per inserire un watermark, per esempio modificare impercettibilmente l’audio o la luminosità delle immagini in modo da rendere unica e identificabile quella copia, senza che nessuno se ne renda conto. I pirati che trattano questi tipi di video sono comunque diventati molto abili nel tenere traccia dei watermark e liberarsene prima di mettere i file online. Gli episodi di Game of Thrones finiti online sembrano avere il primo tipo di watermark digitale. Lo si capisce perché sui fotogrammi è visibile un rettangolo grigio, forse usato per mascherare la fonte del video.
Ma ci sono altre soluzioni informatiche che HBO potrebbe utilizzare per risalire alla fonde della falla, come per esempio analizzare l’indirizzo IP (Internet Protocol) utilizzato per la prima messa online degli episodi (i tribunali, tuttavia, sono sempre più scettici circa l’attendibilità degli IP per risalire all’identità di qualcuno). Se fossero trovati, i pirati potrebbero fare i conti con accuse piuttosto serie e di natura penale: una legge americana del 2005 stabilisce che diffondere online consapevolmente un’opera “in fase di preparazione per la sua distribuzione commerciale” sia un crimine punibile con il carcere fino a tre anni.
E che cosa rischiano invece i fan che sono corsi a scaricare le copie illegali della serie televisiva? Anche loro hanno violato la legge e HBO potrebbe prendersela anche con loro, come hanno fatto altre case di produzione in passato. I torrent, la prima fonte usata per diffondere illegalmente Game of Thrones, funzionano spezzettando i file in modo che possano essere trasferiti facilmente tra i diversi utenti, che si scambiano i pezzi ottenendo quelli mancanti: ogni utente è quindi complice nella distribuzione del file.
Finora HBO non è stata particolarmente aggressiva con i fan di Game of Thrones che hanno scaricato gli episodi della serie. Considerato che gli episodi finiti online sono già stati condivisi così tante volte, la caccia a chi li ha scaricati non sarebbe un impegno di risorse sensato per HBO, e potrebbe anche creare un danno facendo risentire alcuni dei fan più appassionati della serie.
©2015 The Washington Post