Lo storico incontro tra Obama e Castro
È stato il primo colloquio formale tra un presidente americano e uno cubano dopo più di 50 anni: si è deciso poco, ma si è ribadita la volontà di ristabilire i rapporti diplomatici
Sabato 11 aprile il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha incontrato il presidente cubano Raúl Castro durante un vertice internazionale a Panama. I due hanno parlato per circa un’ora con l’aiuto di alcuni interpreti: è stata la prima volta in più di mezzo secolo che un presidente americano ha incontrato formalmente il presidente cubano. Obama ha detto che le relazioni tra i due paesi sono arrivate ad una «svolta storica» e che «con il tempo per noi sarà possibile voltare pagina e sviluppare nuove relazioni tra i nostri due paesi». Castro, in un discorso che ha tenuto qualche ora prima dell’incontro, ha definito Obama: «Un uomo onesto», e ha aggiunto che ci sono diversi presidenti americani responsabili dell’embargo che è imposto su Cuba dal 1962, ma che Obama non è tra questi.
Obama e Castro si sono incontrati nel corso del Summit delle Americhe, un vertice nella capitale di Panama a cui hanno partecipato i capi di stato di tutto il continente americano. L’incontro più atteso era proprio quello tra Obama e Castro: Stati Uniti e Cuba hanno annunciato la ripresa di relazioni diplomatiche ufficiali soltanto lo scorso dicembre, dopo più di 50 anni di aperta ostilità. Vanessa Buschschluter, inviata di BBC, ha raccontato che l’intenzione di avere un incontro a due con il presidente cubano era già trapelata dallo staff della Casa Bianca, ma che all’inizio del summit non c’era ancora niente di organizzato.
L’incontro si è svolto in una piccola stanza nel centro conferenze della città, dopo che Obama e Castro si erano già incrociati e stretti la mano nel corso della cerimonia di apertura del vertice. Il tono della conversazione è stato cordiale, ha scritto Buschschluter, anche se i due uomini non sembravano essere troppo a loro agio. L’incontro si è svolto davanti ai media e con l’aiuto di interpreti ed è durato all’incirca un’ora. Si è trattato di un momento simbolico e nessuna decisione importante è stata presa.
Il vertice, in realtà, non era cominciato nel migliore dei modi per le relazioni tra Stati Uniti e Cuba. Nel suo discorso di apertura, Obama era stato subito molto aperto nei confronti di Cuba dicendo: «La Guerra fredda è finita da molto tempo e francamente non ho voglia di combattere una battaglia cominciata molto prima della mia nascita». Castro aveva risposto trasformando quello che doveva essere una breve introduzione di sei minuti in un discorso di quasi un’ora in cui ha ripercorso tutta la storia recente di Cuba ed elencato tutte i torti che a suo dire Cuba ha subito a causa degli Stati Uniti. Castro ha anche detto che i problemi di Cuba non sono colpa dell’attuale presidente e che Obama «è un uomo onesto». Lo staff della Casa Bianca ha detto che il lungo discorso di Castro era previsto e che quello che conta sono le parole di apertura che il presidente cubano ha usato nei confronti di Obama.
Le relazioni tra Stati Uniti e Cuba si sono interrotte negli anni Sessanta, dopo la rivoluzione comunista guidata da Fidel Castro. Da allora Cuba si trova sotto embargo – Obama ha chiesto di recente al Congresso di toglierlo – e nella lista americana degli Stati che sponsorizzano il terrorismo (anche questo punto dovrebbe essere ridiscusso in un prossimo futuro). Negli ultimi anni Stati Uniti e Cuba hanno cominciato a normalizzare i loro rapporti, molto lentamente e con piccoli gesti: per esempio Obama e Castro si erano stretti la mano durante il funerale di Nelson Mandela a Pretoria, in Sudafrica, il 10 dicembre 2013. Poco dopo i due paesi hanno annunciato formalmente l’intenzione di riprendere le relazioni diplomatiche, a seguito di alcuni colloqui ospitati per lo più in Canada e durati 18 mesi.