I risarcimenti del volo Germanwings
Le società di assicurazione hanno stanziato più di 300 milioni di euro per i familiari delle vittime del disastro aereo, ma per via del diritto tedesco forse ne useranno di meno
Un consorzio di dieci società di assicurazioni coordinate da Allianz – principale società assicuratrice di Lufthansa – ha stanziato una cifra intorno ai 280 milioni di euro per risarcire le famiglie delle vittime e coprire le spese dell’incidente aereo del volo Germanwings precipitato sulle alpi francesi lo scorso 24 marzo. Tenendo conto che Lufthansa ha immediatamente messo a disposizione di ogni famiglia 50 mila euro – più del doppio rispetto alla cifra standard di 20 mila euro normalmente stanziata dalle compagnie aeree in questi casi – il risarcimento totale dovrebbe raggiungere i 300 milioni di euro.
Nonostante il calcolo delle compagnie assicurative sia stato fatto a partire dalla convenzione di Montreal del 1999 – un trattato internazionale che tutela il trasporto aereo e richiede alle compagnie aeree di pagare almeno 139 mila euro di danni a ogni famiglia di un passeggero coinvolto in un incidente aereo – si tratta comunque di una stima provvisoria; quella definitiva verrà stabilita con precisione solo a seguito del processo. L’incertezza riguardo all’indennizzo è legata principalmente alla questione della responsabilità della compagnia aerea. Come è emerso nei giorni scorsi, Lufthansa era a conoscenza del periodo di depressione che Lubitz aveva vissuto nel 2009, eppure non ne aveva informato l’ente tedesco per l’aviazione civile (Luftfahrtbundesamt LBA). Secondo Lufthansa però questo non implicherebbe una loro responsabilità diretta nell’incidente aereo: la compagnia ha infatti dichiarato che non era tenuta a rendere conto dello stato psicologico di Lubitz nel 2009, perché la normativa a riguardo è stata introdotta solo nel 2013.
Resta invece ancora da stabilire cosa Lufthansa sapesse di quello che il settimanale tedesco Spiegel ha definito il suo attuale “stato maniaco depressivo” e delle sue recenti visite oculistiche, che stando sempre a quanto scrive lo Spiegel hanno attestato l’esistenza di problemi non fisiologici ma psicosomatici. Intanto è in corso l’analisi della seconda scatola nera dell’aereo, che è stata ritrovata giovedì, e che aiuterà a capire se ci sono stati o meno anche dei guasti tecnici.
A complicare la situazione si inserisce il diritto tedesco, che non riconosce i danni morali ma solo quelli materiali. Il giurista tedesco Elmar Giemulla – esperto in materia di aviazione che è stato contattato dai familiari della scolaresca presente sul volo Germanwings – ha spiegato che, stando così le cose, nel caso dei minori la compagnia aerea dovrà pagare risarcimenti minimi alle famiglie, perché da un punto di vista “materiale” i minori non contribuiscono al sostentamento della famiglia tramite reddito. Per via della presenza della scolaresca, dunque, l’indennizzo dovrebbe essere inferiore a quello preventivato dalle compagnie assicurative.
Nella foto: Alcuni parenti delle vittime si abbracciano prima di una cerimonia commemorativa SASCHA SCHUERMANN/AFP/Getty Images