L’Iran ora contesta l’accordo sul nucleare
Il presidente Rouhani e l'ayatollah Khamenei hanno chiesto che le sanzioni siano annullate immediatamente, complicando il percorso verso l'intesa ufficiale
Il presidente iraniano Hassan Rouhani e il leader religioso del paese Ali Khamenei hanno entrambi avvertito giovedì che lo storico accordo sulla ricerca sul nucleare in Iran – annunciato pochi giorni fa insieme agli Stati Uniti e ai leader di cinque grandi paesi (Francia, Regno Unito, Russia, Cina, Germania) – non sarà firmato e applicato se non saranno immediatamente eseguiti i suoi termini per quello che riguarda la rimozione delle sanzioni internazionali contro l’Iran.
L’Iran non firmerà l’accordo “se le sanzioni non saranno annullate il giorno stesso” ha detto Rouhani in un discorso trasmesso in tv. Khamenei ha pubblicato sul suo sito e su Twitter alcune dichiarazioni molto diffidenti e sprezzanti nei confronti degli interlocutori internazionali, dicendo di non fidarsi degli Stati Uniti e che l’Iran firmerà solo accordi che prevedano la rimozione immediata delle sanzioni.
L’annullamento delle sanzioni internazionali è stato nei giorni scorsi descritto dagli altri paesi coinvolti nell’accordo come una decisione da applicarsi in tappe successive. “Rimuoverle il primo giorno non è mai stato nelle nostre posizioni”, aveva detto lunedì il portavoce della Casa Bianca. Nelle intenzioni annunciate finora l’accordo dovrebbe essere finalizzato e firmato entro il 30 giugno.