Esiste davvero un video degli ultimi minuti del volo Germanwings?
Dopo una settimana non se ne parla più: le autorità dicono che non esiste, due giornali insistono dicendo che l'hanno visto
Il 31 marzo scorso il giornale francese Paris Match ha annunciato di avere ottenuto un video, ripreso con un cellulare, nel quale si vedrebbero gli ultimi minuti del volo 9525 di Germanwings, precipitato nelle Alpi francesi il 24 marzo con nessun sopravvissuto tra le 150 persone a bordo. La notizia del video è stata ripresa da molti giornali e siti di informazione in giro per il mondo, ma a una settimana di distanza dalla sua diffusione non se ne parla più e in molti hanno messo in dubbio la sua autenticità, comprese le autorità francesi che hanno detto di non avere informazioni chiare sul presunto scoop di Paris Match.
La scorsa settimana il giornale francese aveva dato la notizia del video con un articolo scritto in collaborazione con il giornale tedesco Bild, che ha seguito con attenzione le indagini seguite all’incidente aereo causato volontariamente – secondo le ricostruzioni della magistratura francese – dal copilota Andreas Lubitz. Nessuno dei due giornali ha messo online il video, del quale c’è quindi solo una descrizione testuale basata su cosa hanno visto i giornalisti che se ne sono occupati.
Secondo Paris Match la registrazione mostra gli ultimi minuti in volo dell’aeroplano prima dello schianto sulle Alpi, nei pressi di Prads-Haute-Bléone, un comune di meno di 200 abitanti nel dipartimento delle Alpi dell’Alta Provenza, nella regione della Provenza-Alpi-Costa Azzurra. Le inquadrature nel video sono molto confuse, ma uno dei giornalisti che lo ha visto ritiene che sia stato girato da qualcuno nelle ultime file, verso la coda dell’aereo. Le immagini non sono chiare, mentre l’audio è meno disturbato e si sentono i passeggeri “colti dal panico” e che urlano mentre l’aereo sta compiendo rapidamente la manovra che lo porterà a schiantarsi sulla montagna. Si sentono i colpi dati dal comandante alla porta della cabina di pilotaggio, dopo essere stato chiuso fuori da Lubitz, che aveva profittato di una sua momentanea assenza; alcuni passeggeri urlano “Mio Dio” in diverse lingue. Per questo motivo sia Paris Match sia Bild hanno preferito non diffondere il video limitandosi a descriverlo nei loro articoli.
Frédéric Helbert, uno dei giornalisti che si è occupato del caso, ha detto di essere sicuro che si tratti di un video “perfettamente autentico”. La registrazione sarebbe stata trovata in un cellulare trovato sul luogo dell’incidente e che sarebbe stato passato ai due giornali da “una fonte vicina alle indagini”, ma non è chiaro attraverso quali contatti. Helbert ha inoltre spiegato di avere visto il video alcune volte e che Paris Match non ne possiede una copia, cosa che rende quindi impossibile la sua consegna agli inquirenti.
Poco dopo la notizia della diffusione del video, le autorità francesi avevano annunciato di non essere al corrente di registrazioni effettuate a bordo e trovate tra i rottami dell’aereo. In seguito il procuratore di Marsiglia Brice Robin, che sta seguendo le indagini sull’incidente, aveva diffuso un breve comunicato spiegando che tra i documenti dell’inchiesta non risultavano video di alcun tipo. Sul luogo dell’incidente sono stati trovati pezzi di diversi telefoni cellulari, ma non è ancora chiaro se sarà possibile ricavare qualche dato dalle loro memorie.
Oltre alle autorità francesi, altri esperti hanno messo in dubbio l’autenticità del video, la cui origine continua a non essere chiara. Paris Match comunque non ha ritrattato, e anzi ha pubblicato un’intervista video a Helbert che spiega che cosa ha potuto vedere nella registrazione degli ultimi minuti del volo. Nei giorni seguenti la notizia del video è comunque passata in secondo piano, anche in seguito al ritrovamento della seconda scatola nera che ha confermato le ipotesi circa un atto volontario di Lubitz per fare precipitare l’aereo: nei dieci minuti in cui rimase solo nella cabina di pilotaggio impostò il pilota automatico per scendere a bassa quota e per fare prendere velocità all’aereo prima del suo schianto sul versante della montagna.