La mostra di Tamara de Lempicka a Torino
Raccoglie le opere della più celebre pittrice europea degli anni Venti e Trenta, famosa soprattutto per la vita intensa e il fascino da diva
Fino al 30 agosto si terrà a Torino una mostra dedicata a Tamara de Lempicka, pittrice polacca famosa per le opere art déco e per l’immagine affascinante e da diva che aveva creato attorno a sé, paragonabile a quella di altri artisti dell’epoca come Gabriele D’Annunzio ed Eleonora Duse. I suoi dipinti sono diventati nella cultura pop simbolo degli anni Venti, con le loro donne dalle forme geometriche, dal trucco pesante e dallo sguardo seducente, mentre indossano vestiti eleganti alla guida di auto costose. Lempicka – che era dichiaratamente bisessuale, si sposò, ebbe una figlia e molti amanti – fu tra le protagoniste della vita bohémienne parigina dell’epoca, e fu amica di Pablo Picasso, Jean Cocteau e André Gide. A renderla nuovamente famosa ha contribuito anche l’apprezzamento per le sue opere di alcune star di Hollywood contemporanee, in particolare Madonna che oltre a collezionare le sue opere ne ha inserito delle riproduzioni nei video delle sue canzoni e nelle scenografie dei suoi concerti.
La mostra è allestita nelle stanze del Palazzo Chiabalese, un’antica dimora signorile nel centro di Torino, e riflette attraverso le oltre 80 opere esposte la vita e il percorso artistico della pittrice. Lempicka nacque a Varsavia nel 1898, si trasferì a Parigi con la famiglia nel 1920 e studiò pittura in Accademia. Si impose come una dei principali esponenti dell’art déco – un movimento artistico che univa le arti decorative alla pittura, all’architettura e alla moda – mantenendo però sempre uno stile originale e autonomo. Negli anni Venti e Trenta del Novecento Lempicka viaggiò molto in Europa e, tra le altre cose, fu ospite per alcuni giorni di D’Annunzio al Vittoriale. Dopo l’inizio della seconda guerra mondiale si trasferì negli Stati Uniti e visse a Beverly Hills, New York e Houston; dal 1978 al 1980, quando morì, visse in Messico, a Cuernavaca. La vita di Tamara de Lempicka — che in una lettera scritta nel 1936 si definiva «un essere infelice, tormentato, senza patria, senza casa…» — ha contribuito alla varietà delle sue opere: figure religiose e copri nudi, nature morte e illustrazioni per riviste di moda.
La mostra, che si apre col famoso quadro Ragazza in verde conservato al Pompidou di Parigi, si sviluppa in sette sezioni dedicate rispettivamente al rapporto tra l’arte e i molti luoghi in cui Lempicka ha vissuto; alle sue nature morte; ai ritratti della figlia Kizette; ai dipinti di arte sacra; e alle opere legate alla moda, di cui Lempicka si occupò dal 1921 collaborando con prestigiose riviste parigine. Le ultime due sezioni raccolgono i ritratti di amanti e i famosi nudi, maschili e femminili.