Commenti di Facebook nella vita reale
Michael Lockshin immagina che cosa succederebbe se un uomo affogasse in un lago e le persone sul molo si comportassero come si comportano i commentatori su Facebook e sugli altri social network:
[Il video è in russo: cliccando CC sulla barra di avanzamento si possono impostare i sottotitoli in inglese.]
Michael Lockshin immagina che cosa succederebbe se un uomo affogasse in un lago e le persone sul molo si comportassero come si comportano i commentatori su Facebook e sugli altri social network: ci sarebbe quello che sa-tutto-lui («È risaputo che quando stai affogando dovresti cercare di rimanere calmo, tenere la testa fuori dall’acqua e non urlare»), quello complottista («Chi l’ha detto che sta davvero affogando? Non è così che la gente affoga, non è per niente credibile»), quello che si lamenta del paese in cui vive («È una vergogna! In qualsiasi paese europeo civilizzato sarebbero già arrivati i bagnini a salvarlo!»), quella che si lamenta dei politici («Ma non ci avevano promesso i bagnini, un nuovo molo, e delle cabine per cambiarci?»), quello che fa commenti con doppi sensi sessuali («Non ti consiglio di spogliarti qui»), quello che cita i dati a caso («la statistica dimostra che 6 volte su 10 quello che sta affogando affoga lo stesso e fa affogare il soccorritore»), quello che fa spam e cerca di vendere i suoi salvagenti con ragazze in costume, quella che mette un like. Nessuno però farebbe niente di pratico per cambiare la situazione.
Il video serve a promuovere Mainpeople, un social network che permette di finanziare progetti di beneficenza (e quindi salvare l’uomo che sta affogando).