Le solite belle foto della Semana Santa
I penitenti spagnoli col volto coperto e i cappucci sono meno inquietanti del solito: c'è chi scherza con loro e chi si bacia alle loro spalle, mentre sfilano in processione

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Siamo nel bel mezzo della “Settimana Santa”, quella cioè che va dalla domenica delle Palme alla domenica di Pasqua: per i cristiani di tutto il mondo è uno dei momenti più importanti dell’anno, ricorda la Passione di Cristo e viene festeggiato con molti riti tradizionali e giorni di preghiera e digiuno. Il modo in cui la ricorrenza viene celebrato in Spagna è forse però il più famoso e scenografico al mondo: in tutto il paese sfilano migliaia di processioni, ognuna organizzata da una diversa confraternita religiosa, associazioni di credenti cattolici che rappresentano diverse contrade o aree della città, dai nomi piuttosto evocativi come La Sangre (Il Sangue), Nuestro Senor Atado a la Columna, Maria Santisima de la Paz y San Juan Evangelista (Nostro Signore legato alla colonna, Maria Santissima della pace e San Giovanni Evangelista), o Cristo de la Buena Muerte (Cristo della Buona morte).
I membri delle confraternite che sfilano in processione sono chiamati nazarenos o penitentes e indossando lo stesso costume, una sorta di divisa che ne segna l’appartenenza, composto da una tunica e da un copricapo per nascondere il volto: può essere un semplice sacco, un velo o i caratteristici e famosi capirotes altissimi e appuntiti (e a giudicare dal modo in cui tutti li trattengono sotto il mento, un po’ fastidiosi e difficili da portare). I nazarenos sfilano portando candele o croci di legno, ma in alcuni casi indossano anche il cilicio o altri strumenti di penitenza. Le donne si vestono di nero, si coprono i capelli con veli di pizzo e spesso partecipano alle processioni restando dietro ai nazarenos. Siviglia è la città più famosa per le processioni della sua Semana Santa – la settimana santa, appunto: le confraternite sono ben 57 e ogni giorno ne sfilano tra le 6 e le 9. Le processioni sono molto partecipate, tanto che nella notte più importante settimana, quella tra giovedì e venerdì, si affolla attorno ai penitenti circa un milione di persone.