La New York di Weegee, 70 anni dopo
Un libro raccoglie le immagini del famoso fotografo di cronaca nera e le affianca ad altre scattate ai giorni nostri dalla stessa esatta posizione
I libri fotografici su New York sono un genere di particolare successo, che mostrino la città nel presente o nel passato, che siano il lavoro di fotografi emergenti o prestigiosi. Tra questi ultimi c’è sicuramente Weegee, il più famoso fotoreporter di cronaca nera nella New York degli anni Trenta e Quaranta del Novecento, che ha ritratto la città in centinaia di scatti: molti saranno pubblicati nella Guida di Weegee a New York, che uscirà il 30 marzo per la casa editrice Prestel.
Le immagini, in bianco e nero, mostrano una città con poco traffico, pochi manifesti pubblicitari e molto fascino. La guida di Weegee – che per ora è soltanto in inglese, con il titolo The Weegee Guide to New York: Roaming the City with its Greatest Tabloid Photographer – è divisa in 11 sezioni, ognuna dedicata a un quartiere di New York. Le fotografie sono accompagnate da mappe, precise indicazioni e dettagliate descrizioni del punto esatto in cui Weegee si trovava al momento dello scatto. Le indicazioni sono così precise che Mark Lennihan, fotografo dell’International Center of Photography – che conserva oltre 20.000 fotografie di Weegee – ha fotografato la città com’è ora, pochi giorni fa, posizionandosi nello stesso punto.
Philomena Mariani, direttrice delle pubblicazioni dell’International Center of Photography e curatrice del libro, ha spiegato che «lo skyline di New York è incredibilmente cambiato dai tempi di Weegee, il turbinio delle costruzione di grattacieli ha nascosto negli ultimi anni molti degli storici palazzi di New York. Per questo libro abbiamo quindi scelto fotografie che mostrassero l’ambiente e la vita quotidiana della New York dell’epoca».
Weege, il cui vero nome era Arthur Felling, è famoso per aver raccontato la New York notturna di quegli anni, e soprattutto per essere stato un rapido, abile e famoso fotografo di scene del crimine. Proprio dalla sua bravura come fotografo di cronaca nera nasce il suo soprannome: “Weegee” deriva infatti da ouija, la tavoletta con le lettere dell’alfabeto utilizzata nelle sedute spiritiche. Il soprannome alludeva al fatto che la rapidità del fotografo fosse spiegabile solo con una capacità di preveggenza.
Il suo vero nome era Ascher Fellig: era nato nel 1899 a Leopoli, che ora si trova in Ucraina ma all’epoca faceva parte dell’Impero astroungarico. Emigrò con la famiglia a New York nel 1909, dove cambiò nome in Arthur e a 14 anni iniziò a lavorare come fotografo. Nel 1934 si licenziò dalla Acme Newspictures (che sarebbe poi diventata la United Press International Photos) – dov’era assunto come tecnico della camera oscura – e si mise a fare il freelance: bazzicava nel quartier generale della polizia di New York e appena arrivava la notizia di un delitto “interessante” ci si fiondava per scattare le foto e poi venderle. Nel 1938 ottenne il permesso di installare una radio della polizia nella sua auto, nel cui bagagliaio aveva anche allestito una piccola camera oscura, e riuscì a velocizzare ancora di più il suo lavoro.
Weegee è stato anche fotografo di moda, di star del cinema, di gente nei cinema, e, semplicemente, di New York. È oggi associato alla città e alla sua vita notturna così come, ad esempio, Brassaï è stato associato alla Parigi di quegli stessi anni. Ha collaborato con Stanley Kubrick lavorando come assistente agli effetti speciali per Il dottor Stranamore (l’accento austriaco del protagonista è ispirato al suo), mentre la sua stessa vita ha anche ispirato un film: Occhio indiscreto, uscito nel 1992 e diretto da Howard Franklin. Weegee è morto a New York il 26 dicembre del 1968 a 69 anni. Il suo archivio è conservato dall’International Center of Photography: comprende 20 mila stampe, negativi, manoscritti, lettere e oggetti personali.
Foto: (AP Photo/Copyright Weegee/The International Center of Photography, Mark Lennihan)