La direzione del PD ha approvato la linea di Renzi sull’Italicum

Si è deciso di discutere l'approvazione definitiva della legge elettorale alla Camera, ma la minoranza non ha partecipato al voto

Foto Roberto Monaldo / LaPresse
13-02-2014 Roma
Politica
PD - Direzione Nazionale
Nella foto Matteo Renzi arriva nella sede PD

Photo Roberto Monaldo / LaPresse
13-02-2014 Rome (Italy)
National Direction of the Democratic Party
In the photo Matteo Renzi
Foto Roberto Monaldo / LaPresse 13-02-2014 Roma Politica PD - Direzione Nazionale Nella foto Matteo Renzi arriva nella sede PD Photo Roberto Monaldo / LaPresse 13-02-2014 Rome (Italy) National Direction of the Democratic Party In the photo Matteo Renzi

Aggiornamento ore 20 – La direzione del PD ha approvato la relazione del segretario Matteo Renzi sulla legge elettorale, ma la minoranza del partito non ha partecipato al voto. La riforma della legge elettorale, il cosiddetto Italicum, approvato dal Senato lo scorso 27 gennaio, sarà esaminato alla Camera per l’approvazione definitiva il prossimo 27 aprile.

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A partire dalle 16 il Partito Democratico riunisce la sua direzione nazionale per discutere della legge elettorale, il cosiddetto “Italicum”, approvato dal Senato lo scorso 27 gennaio e che dovrà tornare alla Camera per l’approvazione definitiva il prossimo 27 aprile. La minoranza del PD chiede cambiamenti soprattutto per quanto riguarda l’assegnazione dei seggi, che secondo la legge oggi avverrebbe con i capolista bloccati (quindi scelti dai partiti) e i restanti secondo le preferenze ricevute. Matteo Renzi, segretario del PD e presidente del Consiglio, probabilmente al termine della discussione chiederà con un voto ai membri della direzione il via libera definitivo alla proposta di legge così com’è: l’hanno spiegato il vicesegretario Lorenzo Guerini e la ministra delle Riforme Maria Elena Boschi («Chi cercherà di bloccare le riforme cercherà di bloccare la ripresa che è in atto. Questa prospettiva folle non è quella del PD», ha detto).

Roberto Speranza, capogruppo del PD alla Camera ed esponente della minoranza che fa riferimento all’ex segretario Pier Luigi Bersani, ha parlato però della necessità di trovare una «mediazione», portando per esempio da 100 a 70 il numero dei capilista. Speranza ha anche detto che in questo modo Renzi potrebbe tenere unito il partito. Bersani ha fatto sapere infatti che se non ci saranno modifiche al testo non voterà la proposta di legge, e così tutti i principali esponenti del partito che non la pensano come Renzi, che hanno promesso di opporsi all’Italicum con gli emendamenti in commissione e poi in Parlamento.

Stefano Fassina ha detto che la direzione «sarà l’ennesima esibizione muscolare perché lì i numeri sono schiaccianti»; il deputato Alfredo D’Attorre ha spiegato che «la direzione non è il passaggio decisivo» e che «la partita vera sarà il Parlamento». Pippo Civati ha pubblicato un post sul suo blog in cui fa due proposte alle altre minoranze: fare le proposte in aula e non partecipare al voto di oggi in direzione («La trasformazione della direzione in un plebiscito e aut aut non aiuta affatto e di per sé costituisce una risposta definitiva alle richieste di confronto venute da più parti»); fare un unico intervento «che ci rappresenti: definiamo una volta per tutte il campo di chi è in minoranza, perché le ambiguità di questi mesi non hanno fatto altro che creare confusione».

I lavori della direzione saranno trasmessi in streaming sul Post: