Le strane primarie di Agrigento
Ha vinto un candidato sostenuto da una contestata coalizione di liste civiche, con dentro pezzi di PD, di Forza Italia, della lista di Crocetta, della vecchia AN e di altri partiti ancora
Silvio Alessi ha vinto le primarie di Agrigento e sarà candidato sindaco alle prossime elezioni amministrative. A questa frase manca un pezzo: erano primarie del PD? Primarie del centrosinistra? La risposta non è semplice. Alessi faceva parte di una controversa coalizione chiamata “Agrigento 2020”, composta da esponenti del Partito Democratico e da altre liste civiche a cui erano iscritti esponenti locali – o ex esponenti – di Forza Italia, del Megafono (la lista regionale che fa riferimento a Rosario Crocetta), ad Alleanza Nazionale e ad altri partiti ancora.
Alessi è un imprenditore, è presidente della squadra di calcio Akragas, non è iscritto ad alcun partito ma è considerato vicino a Forza Italia e ha ottenuto 2.152 preferenze su 4.000, il numero totale degli elettori che hanno partecipato al voto. Alessi ha vinto battendo un candidato sostenuto da un altro pezzo di PD, Epifanio Bellini, ingegnere e segretario del circolo “Berlinguer” del PD di Agrigento, e poi Piero Marchetta (commercialista, consigliere comunale di Agrigento con il Movimento per le autonomie) e Giuseppe Vita (presidente di un’associazione di commercianti). Alessi ha commentato la sua vittoria – molto contestata – dicendo: «Ha vinto la voglia di fare». E ancora: «Io non sono amico di Forza Italia, sono amico di tutti».
La situazione e l’esito delle primarie di Agrigento è stata definita sui giornali nazionali e locali nei modi più diversi – c’è chi ha parlato di “caos” e chi di “pasticcio” – e sembra che né il PD nazionale né Forza Italia, i cui rapporti sono precipitati dopo l’elezione di Sergio Mattarella alla presidenza della Repubblica, ne siano contenti. L’accordo di Agrigento tra Forza Italia e Partito Democratico per fare delle primarie di coalizione tra liste civiche comuni risale all’inizio di marzo, dopo un incontro al quale avevano partecipato, tra gli altri, il presidente della Sicilia Rosario Crocetta e Riccardo Gallo Afflitto, vicesegretario regionale di Forza Italia. Il segretario regionale del PD, Fausto Raciti, aveva spiegato che il candidato delle primarie sarebbe stato «solo sponsorizzato» da Forza Italia, aggiungendo: «Non ci vedo nulla di scandaloso o di incredibile». Per Raciti, così come per Crocetta, non c’era dunque un accordo diretto con Forza Italia ma un’intesa con alcuni movimenti civici, «tra cui Patto per il territorio che al suo interno ha anche ex esponenti di Forza Italia, ma che hanno deciso di aderire a quel progetto».
La scelta di presentare alle primarie una grande coalizione, e poi la vittoria di Alessi, sono state molto criticate nel PD, sia a livello locale che nazionale. Fabrizio Ferrandelli, deputato regionale del PD in Sicilia, ha detto che «non c’è nulla da festeggiare» e che «si è ceduto il partito a un uomo di Forza Italia»; il deputato PD Giuseppe Lauricella ha parlato di «assurdità politica» e ha definito le primarie «falsarie». Crocetta ha invece spiegato: «Bisogna sempre rispettare il voto dei cittadini. Ad Agrigento c’è una persona che viene dalla società. Non è Forza Italia ad averlo candidato ma delle liste civiche. La candidatura è stata una scelta osteggiata da Forza Italia nazionale. Siamo di fronte a una rottura. D’altra parte se si realizzano delle contraddizioni nel fronte degli avversari perché non approfittarne».