La casa del futuro secondo IKEA
Secondo il capo design dell'azienda, Marcus Engman, sarà "fluida" e con mobili multiuso e intelligenti
Marcus Engman, capo design del noto marchio svedese IKEA, ha raccontato al sito di design e architettura Fastcodesign le sue previsioni su come saranno le nostre case nel prossimo futuro. Secondo Engman potranno avere queste sette caratteristiche, entro il 2020.
1. Casa fluida
foto di Leonardo Pallotta via Flickr
Innanzitutto dovremo rinunciare all’idea classica di casa: molte persone, quando pensano alla loro casa futura, si immaginano un soggiorno con divano e televisione, o una camera con un letto e due comodini. Ma oggi molti si trovano a vivere in spazi molto più ristretti di una volta (secondo la World Health Organization, entro il 2017 la maggior parte delle persone vivrà in piccoli spazi nelle aree urbane): per Engman questo porterà a concepire lo spazio all’interno della casa come meno definito e più fluido. Per esempio il divano non sarà più soltanto utilizzato per socializzare, ma anche per mangiarci sopra o per dormire (come accade spesso già oggi). «Stiamo notando che già molta gente compra più divani-letto che divani normali. Questo significa pensare alla casa fluida» dice Engman, che prevede anche che la parte più importante di molte case del futuro sarà il tavolo, dove si potrà lavorare, mangiare, giocare e socializzare.
2. Arredamento multiuso
Foto di hobvias sudoneighm via Flickr
Sempre a causa del minore spazio a disposizione, sarà fondamentale che l’arredamento diventi versatile, spiega Engman: «È possibile che in un futuro non troppo lontano lo sgabello diventi uno dei pezzi più importanti dell’arredamento di casa vostra, perché può servire a tante cose diverse, oltre a essere uno sgabello. Lo si può usare come un comodino da notte, come una sedia, come un appoggio laterale, come scaletta e lo si può facilmente progettare per essere impilabile, così da mettere sgabello sopra sgabello quando non sono necessari».
3. La fine dell’immagazzinamento
Foto di hobvias sudoneighm via Flickr
Le case del passato erano piene di oggetti e cose immagazzinate ovunque, dagli armadi agli scaffali, dai ripiani ai porta DVD, ma per Engman in futuro le cose andranno diversamente: «Ci saranno molte meno cose da riporre. Le persone non hanno spazio nelle case per troppi oggetti, e comunque molti di questi non ci saranno più, come CD, libri e film, che esisteranno soltanto in forme meno materiali e online. Le case quindi saranno meno stipate di oggetti, ma avremo voglia di mostrarli di più, perché le persone avranno sempre la tendenza a mostrare cose che le rappresentano. In futuro quindi si dovranno progettare più ripiani simili a quelli dei musei, che mostrino le nostre collezioni, e non più armadi e cassetti.
4. Arredamento intelligente
IKEA ha annunciato poco tempo fa che produrrà una nuova linea di lampade che potranno ricaricare con sistemi senza fili i vari gadget tecnologici: è il primo passo verso l’idea dell’azienda svedese di come sarà l’arredamento del futuro. Ma non vuol dire che IKEA voglia diventare un produttore di gadget fini a se stessi: «La nostra missione non è quella di vendere gadget elettronici, ma come rendere più intelligente e più facile da vivere la vita dentro casa» ha detto Engman. IKEA ha in programma di mostrare un concept di cucina a Milano, durante il prossimo Salone del Mobile (14-19 aprile).
5. Il futuro è piatto
Il nuovo materiale del Mit in 4-D
IKEA è sinonimo in tutto il mondo di mobili da montare, che quindi sono spediti in scatole e pacchi. Engman ha spiegato che l’azienda sta cercando modi sempre nuovi per impacchettare e imballare gli oggetti nel modo meno ingombrante e piatto possibile, per ridurre i costi di spedizione e quindi anche quelli per il cliente. Secondo Engman nei prossimi cinque anni IKEA e i concorrenti di mercato troveranno un modo per imballare gli oggetti in maniera intelligente. Alla domanda se abbia sentito parlare del progetto portato avanti dal MIT per creare materiali 4-D che si possono piegare e far tornare alla forma originale tramite una stimolazione di calore o idrica, Engman ha semplicemente risposto che la società è costantemente alla ricerca di innovazioni materiali per il futuro.
6. Personalizzazione
Nonostante l’arredamento sia di base il modo in cui le persone esprimono la loro personalità, la personalizzazione degli oggetti è costosa e porta via molto tempo per la creazione. La nuova sfida, secondo Engman, sarà quella di trovare un modo di realizzare la personalizzazione degli oggetti e dell’arredamento da produrre su scala industriale ad un costo accessibile. Ad esempio IKEA produce piatti di ceramica in serie: il 20 per cento viene scartato per difetti di produzione, ma secondo Engman si potrebbe pensare al fatto che, proprio a causa dei difetti, in realtà siano pezzi unici.
7. Tessuti da toccare
Foto di designm.ag via Flickr
Secondo Engman la maggior parte delle persone passa il tempo a toccare e a interagire con schermi, come i computer, le televisioni. Poiché Engman ritiene questa cosa noiosa, secondo il designer il futuro delle case sarà tattile: le abitazioni saranno riempite di strani tessuti e materiali da toccare e sperimentare, per contrastare i freddi smartphone e schermi che riempiono le nostre vite.