Oltre sei tonnellate di oggetti in avorio sequestrate e distrutte dalla polizia ad Addis Abeba, in Etiopia, 20 marzo 2015. (AP Photo/Mulugeta Ayene)

L’Etiopia ha distrutto 6 tonnellate di avorio

Le foto delle zanne di elefante e dei monili sequestrati a commercianti e bracconieri negli ultimi vent'anni

La polizia etiope ha bruciato 6,1 tonnellate di zanne di elefante, oggetti e monili d’avorio prodotti illegalmente e sequestrati a bracconieri e trafficanti negli ultimi vent’anni. L’avorio è stato accatastato su una pila di legno nel giardino botanico Gulele, nella capitale Addis Abeba. L’obiettivo della polizia è scoraggiare il traffico di avorio e l’uccisione degli elefanti, che in Etiopia negli ultimi trent’anni sono diminuiti del 90 per cento. La cenere verrà utilizzata per fertilizzare 90 mila alberi che saranno piantati nel giardino, vasto 30 ettari, in cui verrà anche sistemata la statua di un elefante.

Quest’anno l’Etiopia è il secondo paese africano ad aver distrutto una gran quantità di avorio: sempre a marzo il Kenya ne ha bruciate 15 tonnellate. In Etiopia vivono circa 1.900 elefanti, distribuiti in nove regioni: secondo gli studiosi, tra il 2011 e il 2014 ne sono stati uccisi 42, da gennaio 2015 ne sono stati uccisi altri tre. Nell’Africa sub-sahariana ci sono sempre più bracconieri che cacciano elefanti e rinoceronti per contrabbandare le zanne e i corni. Secondo un rapporto delle Nazioni Unite del 2014, ogni anno vengono uccisi in Africa tra i 20 mila e i 25 mila elefanti, su un totale di 650 mila.

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