Il punto sulle elezioni regionali in Veneto
Cosa è cambiato con l'annuncio della candidatura di Flavio Tosi, che si presenterà da indipendente, e perché a beneficiarne potrebbe essere il PD
Sabato 14 marzo il sindaco di Verona Flavio Tosi ha annunciato che si candiderà con una sua lista alle prossime elezioni per eleggere il presidente della regione Veneto. In settimana Tosi era stato espulso dalla Lega Nord, dopo diversi scontri con il segretario Matteo Salvini. In Veneto si voterà il prossimo 31 maggio e con Tosi coloro che hanno annunciato la loro candidatura sono: l’attuale presidente, Luca Zaia, appoggiato dalla Lega Nord, Alessandra Moretti, appoggiata dal Partito Democratico, Jacopo Berti del Movimento 5 Stelle e Alessio Morosin di Indipendenza Veneta.
Fino a pochi giorni fa gran parte dei principali osservatori davano poche speranze di successo a Moretti. La candidata del PD era indietro nei sondaggi di circa 10-20 punti percentuali. In tutto, il governatore Zaia poteva contare su circa il 20 per cento di voti della Lega Nord, altri 15 circa dalla sua lista e altrettanti dalla lista autonoma che voleva presentare il sindaco Tosi (e che è stata una delle ragioni della sua espulsione dal partito). L’uscita di Tosi dalla Lega potrebbe sottrarre a Zaia circa 10 punti percentuali: si tratta probabilmente di una quantità abbastanza rilevante per dare a Moretti una speranza di vittoria.
Mancano ancora due mesi alle elezioni e molte cose possono cambiare. Le alleanze non si sono ancora del tutto formate e il resto del centrodestra non ha ancora dichiarato apertamente chi appoggerà. Attualmente Forza Italia appoggia la giunta Zaia, ma nessun leader del partito ha fatto dichiarazioni ufficiali su chi sarà il candidato designato alle prossime regionali. Recentemente diversi giornali hanno parlato di dissidi tra il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, e il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi. Zaia potrebbe comunque vincere le elezioni anche contando soltanto sui voti della Lega Nord.
Nelle ultime settimane Tosi ha partecipato a diversi incontri politici con alcuni dirigenti di Forza Italia considerati dei “dissidenti” rispetto alla linea ufficiale di Silvio Berlusconi, come il parlamentare europeo Raffaele Fitto. Secondo molti giornalisti, Tosi potrebbe anche ricevere l’appoggio di NCD che però non gode di molti consensi in Veneto e potrebbe anche ricevere il sostegno del nuovo movimento di Corrado Passera (il rapporti tra i due è stata una delle ragioni della rottura con Salvini).
Con quasi cinque milioni di abitanti, il Veneto è la quinta regione più popolosa d’Italia e una delle più ricche. Negli ultimi vent’anni è stata sempre governata dal centrodestra: tra il 1995 e il 2015 da Giancarlo Galan, Forza Italia e poi Popolo della Libertà (oggi agli arresti domiciliari dopo aver patteggiato per un’accusa di corruzione nello scandalo MOSE), e negli ultimi cinque da Zaia. Tranne una breve parentesi tra il 1993 e il 1994, fin dagli anni Settanta – quando si cominciarono ad eleggere i presidenti di regione – il Veneto è sempre stato governato dalla Democrazia Cristiana o dai partiti che ne furono eredi.
Nella foto: Flavio Tosi (sinistra) e Luca Zaia. Roma, 24 febbraio 2015 (ANSA)