Salvini ha cacciato Tosi dalla Lega
Il segretario della Lega Nord ha pubblicato su Facebook un post intitolato "Dopo Zaia solo Luca Zaia" in cui parla della decadenza del sindaco di Verona
Il segretario della Lega Nord Matteo Salvini ha pubblicato su Facebook un post intitolato “Dopo Zaia solo Luca Zaia” in cui parla del sindaco di Verona Flavio Tosi annunciando la sua “decadenza” da segretario “e militante” della Liga Veneta e della Lega Nord, quindi di fatto cacciandolo dal partito. In questi giorni si è parlato molto di una polemica tra i due, legata alla scelta della candidatura di Luca Zaia alla presidenza della regione Veneto che Tosi ha cercato di mettere in discussione.
In realtà le rivalità tra Tosi-Bossi-Zaia prima e Tosi-Salvini-Zaia poi vanno avanti da tempo: riguardano innanzitutto la divisione storica tra Lega Lombarda e Liga Veneta, ma anche un diverso modo di intendere il partito, le alleanze, i diritti civili e molti altri temi di vario genere. Riguarda, soprattutto, il rispettivo posizionamento interno e nasce dal mancato rispetto del cosiddetto “Patto del Pirellone”, stretto nel 2013 con il benestare di Roberto Maroni: stabiliva che Matteo Salvini si sarebbe candidato alle primarie per la guida del partito e che Tosi, in cambio di una rinuncia a una sua candidatura, avrebbe ricevuto appoggio verso un ruolo di leader del centrodestra nazionale. Come parte di questo percorso, il 6 ottobre del 2013 dal Palabam di Mantova, Flavio Tosi ha lanciato la Fondazione “Ricostruiamo il Paese” con l’obiettivo di organizzare le primarie nazionali di centrodestra e sostenere la sua candidatura a leader dell’ipotetica coalizione.
Si arriva così alla cronaca degli ultimi giorni: alle critiche di Tosi contro Zaia, a Zaia che rifiuta una lista civica legata al sindaco di Verona e a Salvini che vorrebbe decidere in autonomia le scelte sulla composizione della lista della Lega, le liste civiche e le alleanze. Ieri, lunedì 9 marzo, si era discusso del “caso Tosi” nell’ambito del comitato di disciplina e garanzia della Lega, presieduto da Umberto Bossi. L’unica condizione che Flavio Tosi avrebbe respinto categoricamente è quella della figura di un commissario (Gianpaolo Dozzo) scelto da Salvini per le elezioni in Veneto. Oggi, Salvini ha scritto:
«Dispiace che da settimane Flavio Tosi abbia scelto di mettere in difficoltà la Lega e il governatore di una delle regioni più efficienti d’Europa. Ho provato mediazioni di ogni tipo, ma purtroppo, ricevendo solo dei no, sono costretto a prendere atto delle decisioni di Tosi e quindi della sua decadenza da militante e da segretario della Liga Veneta – Lega Nord.
Se insisterà nel volersi candidare contro Zaia, magari insieme ad Alfano e a Passera, per aiutare la Sinistra, penso che ben pochi lo seguiranno. Non si può lavorare per un partito alternativo alla Lega, non si possono alimentare beghe, correnti o fazioni.
Da domani basta chiacchiere, e si lavora con tutte le sezioni e tutti i gli iscritti, che contiamo di raddoppiare in fretta per riconfermare il buon governo di Luca Zaia. Ovviamente le liste per il Veneto saranno fatte solo dai Veneti, dal commissario Gianpaolo Dozzo (uno dei padri della Liga Veneta, iscritto dall’83) e da tutti i segretari del territorio veneto. Senza rancore e facendo gli auguri a Flavio Tosi, saranno i Veneti a decidere».
Flavio Tosi ha replicato dicendo: «Salvini mente sapendo di mentire. Mai avrei pensato di vedere in Lega il peggio della peggior politica». Tosi ha poi definito il segretario della Lega Nord «un Caino che si traveste da Abele» dicendo che per «resta e resterà sempre la stima, l’amicizia e l’affetto per i tanti veri leghisti». Fabio Venturi, coordinatore della Fondazione “Ricostruiamo il Paese” creata dal sindaco di Verona ha detto: «È chiaro che c’era un disegno: quello di cacciarci dalla Lega. A questo punto penso che la strada maestra possa essere la candidatura di Flavio Tosi alle regionali in Veneto. Siamo stati cacciati nonostante una proposta di mediazione portata avanti nelle ultime ore dai ‘pontieri’, che prevedeva innanzitutto il ritiro del commissariamento della Liga, e una possibilità di intesa sulle liste».