Ciad e Niger attaccano Boko Haram
Gli eserciti dei due paesi hanno avviato una serie di operazioni aeree e di terra contro il gruppo islamico estremista lungo i confini con la Nigeria
Centinaia di soldati provenienti dal Niger e dal Ciad hanno avviato una nuova operazione militare contro il gruppo estremista islamico Boko Haram nel nord-est della Nigeria. La notizia è stata confermata alle agenzie di stampa internazionali da diversi funzionari civili e militari dei due paesi. Le attività principali di contrasto dei miliziani si stanno svolgendo al confine tra Niger e Nigeria. Oltre all’utilizzo di soldati sul territorio, sono stati avviati attacchi aerei, come era già avvenuto nei mesi scorsi, soprattutto da parte dell’aeronautica del Ciad.
Diversi testimoni hanno riferito di scontri tra i soldati e i miliziani di Boko Haram, che in molti casi sono stati costretti a ritirarsi e a lasciare parte dei territori nord-orientali occupati in Nigeria. A Diffa, città frontaliera che si trova in Niger, decine di soldati si sono scontrati con i miliziani di Boko Haram, che sono stati costretti a ritirarsi superando il confine e tornando in Nigeria. L’offensiva è poi proseguita oltre il confine, con un convoglio che secondo diversi testimoni comprendeva circa 200 mezzi tra veicoli corazzati con armi, ambulanze, autocisterne per l’acqua e camion per il trasporto di merci. Le grandi quantità di materiali trasportati in Nigeria fanno presumere l’avvio di un’operazione militare di lunga durata nell’area. Un’altra colonna di mezzi militari è passata da Bosso, un’altra città di confine tra Niger e Nigeria.
Nelle ultime settimane il governo della Nigeria ha avviato una serie di nuove operazioni militari contro Boko Haram (il cui nome significa letteralmente «l’istruzione occidentale è proibita»), che si stima sia formato da circa 6mila miliziani. Il gruppo estremista è soprattutto presente in parte dello stato di Borno, nel nord-est della Nigeria: da mesi conduce razzie nei villaggi, distruggendo abitazioni e punendo duramente la popolazione, con uccisioni, stupri e rapimenti. Finora l’esercito della Nigeria non è riuscito a contenere la sua espansione, ma la nuova offensiva realizzata in coordinamento con diversi altri stati confinanti con il paese potrebbe portare a qualche risultato nelle prossime settimane.
La nuova offensiva è stata avviata dopo l’annuncio di venerdì dell’Unione Africana, che ha approvato la creazione di una forza militare regionale di circa 10mila uomini per combattere contro Boko Haram. Per stati come Niger, Camerun e Ciad il contenimento e in prospettiva la sconfitta del gruppo estremista è fondamentale: la presenza dei miliziani ha complicato enormemente i rapporti commerciali con la Nigeria, uno dei paesi africani con l’economia più grande. Gli stati confinanti non vogliono inoltre che Boko Haram continui a espandersi e che lo faccia nei loro territori di confine.
Sabato 7 marzo, Boko Haram ha diffuso un messaggio audio per dichiarare fedeltà allo Stato Islamico (ISIS), altra organizzazione estremista islamica che ha ottenuto il controllo di ampie porzioni di territorio in Iraq e in Siria. Per ora l’ISIS non ha risposto ufficialmente al giuramento di fedeltà e secondo diversi analisti la dichiarazione non avrà particolari ripercussioni sulle capacità, e le risorse, di Boko Haram.