Gli uomini col burqa a Kabul
Una manifestazione a favore dei diritti delle donne in Afghanistan ha provocato reazioni contrastanti
Giovedì 5 marzo un gruppo di uomini ha manifestato a Kabul, in Afghanistan, a favore dei diritti delle donne afghane, indossando dei burqa blu. Gli animatori della protesta – associati all’organizzazione Afghan Peace Volunteers – hanno detto che la manifestazione si è tenuta in vista della Giornata internazionale della donna, che si celebrerà in tutto il mondo l’8 marzo. I manifestanti hanno camminato per le strade di Kabul tenendo in mano cartelli come con scritto “eguaglianza” e “non dire alle donne cosa indossare, semmai copriti gli occhi”.
Il burqa è un abito tradizionale islamico – di solito di colore blu o nero – che copre il corpo della donna dalla testa ai piedi. All’altezza degli occhi spesso c’è una specie di rete che permette alla donna di vedere parzialmente, ma che non ne mostra il volto. In Afghanistan l’uso del burqa risale alla fine del Diciannovesimo secondo, quando si diffuse prima tra le classi più benestanti e poi anche nei ceti più poveri della popolazione.
Le donne sono state obbligate per legge a indossare il burqa in pubblico durante il governo dei talebani, durato dal 1996 al 2001. Con l’invasione degli americani dell’Afganistan e la successiva caduta del regime dei talebani – che si basava sull’interpretazione molto stretta della sharia – molte leggi imposte negli anni precedenti furono annullate. In diverse zone dell’Afghanistan, comunque, è comune ancora oggi che le donne portino il burqa. Anche per questa ragione le reazioni alla manifestazione sono state contrastanti, scrive Reuters: alcuni si sono messi a ridere, altri hanno detto che i diritti delle donne incoraggiano la prostituzione, altri ancora hanno raccontato che non permettono alle donne della loro famiglia di uscire senza il burqa.