Il governo italiano ha stretto un accordo con il Principato di Monaco che “pone fine al segreto bancario”
Il governo italiano ha raggiunto un accordo con il Principato di Monaco che “pone fine al segreto bancario” tra i due paesi, rendendo più semplici controlli e verifiche sui conti in banca all’estero, come già annunciato la settimana scorsa per Liechtenstein e Svizzera.
Il comunicato del ministero dell’Economia
E’ stato firmato oggi, a Monaco, l’Accordo in materia di scambio di informazioni ai fini fiscali tra l’Italia ed il Principato di Monaco che, analogamente a quanto già avvenuto con la Svizzera ed il Liechtenstein, pone fine al segreto bancario nello Stato estero. E’ stato firmato anche un Protocollo in materia di “richieste di gruppo”. L’accordo consentirà di sviluppare la cooperazione amministrativa tra i due Paesi e quindi di rafforzare il contrasto all’evasione fiscale transnazionale.
Firmatari dell’Accordo per l’Italia, l’Ambasciatore d’Italia nel Principato di Monaco, Antonio Morabito e per Monaco, il Ministro per gli Affari Esteri e della Cooperazione Gilles Tonelli.
Alla cerimonia hanno preso parte il Ministro per le Finanze ed Economia monegasca Jean Castellini, il Direttore delle Finanze Thierry Orsini e in rappresentanza dell’Amministrazione fiscale italiana il Ten. Col. Pietro Bollettieri.
L’Accordo è basato sul modello OCSE di Tax Information Exchange Agreement (TIEA) e consente lo scambio di informazioni su richiesta. Lo Stato a cui sono richieste le informazioni non può rifiutarsi di fornire allo Stato richiedente la collaborazione amministrativa per mancanza di interesse ai propri fini fiscali, né opporre il segreto bancario.
Il Protocollo che disciplina le richieste di gruppo consentirà di presentare richieste in relazione a categorie di comportamenti che fanno presumere l’intenzione dei contribuenti di nascondere al fisco italiano patrimoni/attività detenute irregolarmente nel Principato di Monaco.
L’Accordo sullo scambio di informazioni e il Protocollo si applicano dopo la ratifica da parte dei Parlamenti dei rispettivi Paesi, e potrà riguardare elementi in essere alla data della sottoscrizione dell’Accordo.
Con la firma, il Principato viene considerato ai fini della Voluntary Disclosure un Paese ‘non black list’, circostanza che consentirà ai cittadini italiani che detengono in maniera illegale patrimoni/attività a Monaco di accedere alla procedura di regolarizzazione alle condizioni più favorevoli previste dalla legge (pagamento per intero delle imposte dovute e sanzioni ridotte).
Insieme all’Accordo e al Protocollo è stata firmata anche una Dichiarazione congiunta di carattere politico con la quale i due Paesi confermano il reciproco impegno ad applicare lo scambio automatico di informazioni sulla base dello standard globale Ocse, nel rispetto della tempistica concordata a livello internazionale. L’Italia, subito dopo l’entrata in vigore dell’Accordo e del Protocollo, eliminerà il Principato di Monaco dalla black list basata esclusivamente sul criterio dello scambio di informazioni e relativa alla deducibilità di costi e spese, ed includerà Monaco nella white list dei Paesi che effettuano lo scambio di informazioni.