25 anni dopo il primo “Final Destination”, a maggio uscirà il sesto episodio della saga horror che ebbe un gran successo commerciale

«La morte è un’implacabile st*****»

La “ghiblificazione” delle immagini tramite ChatGPT solleva una questione che non riguarda solo il diritto d’autore, ma l’idea di arte che promuove

Cosa c’è di «disgustoso» nei disegni alla Miyazaki fatti con l’AI

Sempre di più raccontano le storie in modo didascalico e ripetitivo, evitando di soffermarsi su piani simbolici o allusivi

I film letterali funzionano

“The Studio” di Seth Rogen è una satira su Hollywood piena di situazioni assurde ma plausibili, molti cameo e qualche esagerazione

La serie di cui parla chi fa cinema

In occasione di Pensavo Peccioli, il festival a cui collabora il Post, sarà inaugurata anche una mostra di uno dei più importanti illustratori italiani

Il “fantastico altrove” di Lorenzo Mattotti

Dal 2027 il festival più importante del cinema indipendente lascerà la sua storica sede nello Utah e si farà a Boulder, in Colorado

Il Sundance Film Festival si sposta

Col successo di “Grey's Anatomy”, iniziato vent'anni fa, l'autrice e produttrice statunitense ha cambiato la tv e non sembra volersi fermare

L’impero televisivo di Shonda Rhimes

Quando uscì il primo film era qualcosa di mai visto in Italia, e da allora non se n'è mai andato dalla cultura popolare

Citiamo le invenzioni di “Fantozzi” anche cinquant’anni dopo

Quelle che un tempo erano nicchie di internet ora stanno inondando i social degli adolescenti di contenuti misogini e antifemministi

La “manosfera” è sempre più visibile

Come promesso da Ted Turner nel 1980: «Esclusi i problemi al satellite, chiuderemo le trasmissioni soltanto alla fine del mondo»

Il video che CNN trasmetterà alla fine del mondo

Lo slogan tipico degli spot di dentifrici deriva da una forma di pubblicità ingannevole usata fin dagli anni Settanta, oggi diventata anche un meme

9 dentisti su 10 raccomandano questo articolo

I cosiddetti "naked dress" sono stati rivoluzionari e poi hanno normalizzato il corpo delle donne: ora che sono ovunque però «la nudità è stata denudata del sesso»

I vestiti trasparenti sono sempre più noiosi

<p>Il <a href="http://www.luzphoto.com/authors/giovanni-troilo">fotografo italiano Giovanni Troilo</a>, ha 33 anni, lavora per l&#8217;agenzia fotografica Luz (<a href="https://www.ilpost.it/inedito/">che ha anche un blog sul Post</a>) e ha recentemente vinto il primo premio nella categoria <a href="https://www.ilpost.it/2015/02/12/vincitori-world-press-photo-2015/"><em>contemporary issues</em> del World Press Photo 2015</a> con la raccolta intitolata <em>Dark Heart of Europe. </em>Il premio è stato seguito da alcune polemiche dato che il sindaco di Charleroi, la città del Belgio dove sono state scattate le foto, ha accusato il fotografo di aver travisato volontariamente lo spirito del posto. Le foto mostrano situazioni di degrado sociale: due persone che fanno sesso in una macchina, un uomo a torso nudo con una pistola in mano &#8220;che tiene l&#8217;arma nei boschi perché è più sicuro che in casa, dove la polizia viene a fargli visita regolarmente&#8221;, fino a una donna completamente nuda chiusa in una gabbia in quello che sembra essere uno scantinato abbandonato. Molte delle foto sono &#8220;posate&#8221;, cioè fotografano una scena creata appositamente: per esempio una delle due persone &#8220;colte&#8221; a fare sesso in macchina è il cugino del fotografo. Troilo ha spiegato nelle didascalie di aver ricreato situazioni vere.</p>

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<p>Paul Magnette, sindaco di Charleroi, ha accusato Troilo di aver praticato una <a href="http://www.theguardian.com/artanddesign/gallery/2015/feb/27/world-press-award-photos">distorsione della realtà</a> e ha inviato una lettera al World Press Photo – la fondazione olandese che dal 1955 assegna ogni anno il più importante premio fotogiornalistico al mondo – chiedendo che venisse revocata l&#8217;assegnazione del premio. Magnette<a href="http://time.com/3721897/world-press-photo-charleroi-protest/"> ha scritto</a>: «Questo lavoro utilizza essenzialmente tecniche di messa in scena che aggiungono dramma alle immagini attraverso una luce artificiale. Se fosse un lavoro artistico privato non sarebbe assolutamente un problema. Sfortunatamente il fotografo non ha presentato il suo lavoro come tale. Ha dichiarato di aver svolto giornalismo investigativo, un saggio fotografico che riflette la realtà. Ma questo non potrebbe essere più lontano dalla realtà: le didascalie false e fuorvianti, la realtà traviata e la messinscena, tutto questo è molto disonesto e non rispetta l&#8217;etica giornalistica».</p>
<p>Giovanni Troilo <a href="http://smargiassi-michele.blogautore.repubblica.it/2015/02/26/charleroi-vs-storyteller-un-fotoconflitto/">è stato intervistato da Michele Smargiassi</a>, giornalista esperto di fotografia di <em>Repubblica</em>: non ha negato di aver &#8220;costruito&#8221; alcune fotografie ma ha anche spiegato il suo punto di vista. «Io nella descrizione del progetto per il World Press Photo sono stato chiaro, il mio non è un reportage d&#8217;inchiesta, infatti non concorreva per le categorie di news ma in quella su temi contemporanei&#8230; Il mio è un punto di vista, è la mia visione di Charleroi come un luogo che rappresenta l&#8217;Europa nei suoi lati più oscuri e nascosti, che nessuno vuol vedere&#8230; Andiamo spesso a cercare le stesse cose in altri continenti, dove risultano credibili, magari solo per esotismo&#8230; Io ho voluto mostrare che un lato oscuro esiste anche qui, ma non l&#8217;ho inventato, esiste davvero, io l&#8217;ho raccontato».</p>
<p>Domenica 1 marzo il World Press Photo ha fatto sapere di aver respinto le richieste del sindaco, <a href="http://www.rtbf.be/info/medias/detail_world-press-photo-confirme-le-premier-prix-a-giovanni-troilo?id=8919597">confermando il premio a Troilo</a>: «La giuria non ha alcun motivo per mettere in dubbio l&#8217;integrità del fotografo nell&#8217;esercizio del suo lavoro. Non sono stati trovati elementi fuorvianti nelle didascalie delle foto». Non è il <a href="https://www.ilpost.it/2013/02/27/paolo-pellegrin-world-press-photo/">primo caso in cui un fotografo premiato modifica le proprie fotografie</a> o ricrea eventi successi in momenti diversi da quelli catturati. C&#8217;era stata una grossa <a href="https://www.ilpost.it/renataferri/2014/12/03/la-fotografie-tarocche/">polemica</a> per esempio intorno al lavoro del fotografo italiano Carlo Bevilacqua, “Eremiti del terzo millennio”, pubblicato sul <a href="http://lens.blogs.nytimes.com/2012/08/01/hermits-of-the-third-millennium/?_r=1"><em>New York Times</em> nel 2012</a>. In quel caso però si trattava di modifiche sostanziali della realtà, grazie anche all&#8217;uso di Photoshop.</p>

Cultura

Charleroi

Dark Heart of Europe

Giovanni Troilo

Paul Magnette

World Press Photo 2015

The gas supply tubes run along the houses built near the steel factories of Charleroi. Before the electric upgrade of the blast furnace these tubes used to provide the energy necessary to this operation. The factory and furnace infringe and loom over the lives of the inhabitants.

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<p>Tubi contenenti gas sui tetti di alcune case vicino alle aziende di acciaio di Charleroi, Belgio. Prima del passaggio all'elettricità questi tubi rifornivano le aziende per gli altiforni. La foto è stata scattata il 10 dicembre 2014 (Giovanni Troilo/Luz Foto)</p>


<p>Philippe vive in uno dei quartieri più pericolosi della città di Charleroi, in Belgio.<br />
Il sindaco Magnette ha scritto che questo uomo è una figura locale molto conosciuta, che gestisce una vineria. La foto è stata scattata l'11 dicembre 2014 (Giovanni Troilo/Luz Foto)</p>


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Il sindaco di Charleroi ha criticato il lavoro del fotografo italiano vincitore del World Press Photo, definendolo ingannevole, ma il premio è stato confermato

Le foto di Giovanni Troilo, premiate e discusse

Le foto di Giovanni Troilo, premiate e discusse

Le foto di Giovanni Troilo, premiate e discusse