La sentenza di Rimini che indicava un nesso tra vaccini e autismo è stata sovvertita in appello a Bologna
Non c’è un alcun nesso tra il vaccino trivalente e l’autismo. Non esistono evidenze scientifiche per stabilire che il primo provochi la sindrome, c’è solo un collegamento temporale. Nel senso che l’iniezione che previene morbillo, parotite e rosolia viene fatta prima della diagnosi di malattia autistica, che di solito arriva tra i 3 e i 6 anni. Tutto qui. La corte d’Appello di Bologna ha ribaltato una discussa sentenza del 2012 del giudice del lavoro di Rimini, che aveva riconosciuto il risarcimento ad una coppia romagnola il cui bambino era stato vaccinato dalla Asl nel 2002 e successivamente aveva avuto una diagnosi di autismo. Si trattava di una decisione “storica”, utilizzata come punto di riferimento in molte cause civili per danni che sono state avviate successivamente. E che, per via indiretta, insieme alle prese di posizione di certi pediatri, ha anche contribuito a rendere la Romagna una delle zone d’Italia dove il tasso di vaccinazione si sta riducendo.