Cinque cose su Fiat nel 2015
Lo scorporo di Ferrari, gli obiettivi di vendita e i nuovi modelli: che cosa ci si aspetta da un anno che Marchionne definisce "storico"
di Andrea Fiorello - @andreafiorello
Il 2015 sarà un anno importante per il gruppo automobilistico italo-americano Fiat Chrysler Automobiles, in particolare per i suoi marchi italiani: alla presentazione del piano industriale 2014-2018 da 48 miliardi di euro del maggio 2014, il CEO Sergio Marchionne comunicò che entro il 2018 Alfa Romeo avrebbe investito 5 miliardi di euro per realizzare otto nuovi modelli prodotti in Italia, mentre a fine ottobre dell’anno scorso il consiglio d’amministrazione di FCA decise che intorno alla metà del 2015 avrebbe scorporato Ferrari dal gruppo per quotarne il 10 per cento alla borsa di New York.
Nella stessa occasione, il CDA di Fiat Chrysler annunciò anche la vendita di cento milioni di azioni del gruppo e l’emissione di un prestito obbligazionario a conversione obbligatoria con scadenza nel 2016 del valore di circa due miliardi di euro. Le collocazioni in borsa delle azioni e del prestito, che si sono chiuse a metà dicembre 2014, hanno fruttato a FCA circa 3,1 miliardi di euro, che serviranno – secondo le dichiarazioni dello stesso gruppo – a finanziare le necessità del gruppo e del suo piano di rilancio.
Lo stabilimento Maserati di Grugliasco, che costruisce le berline di lusso Ghibli e Quattroporte, lavora al massimo delle proprie capacità e dopo le mille nuove assunzioni di Melfi – dove si producono i nuovi SUV compatti Fiat 500X e Jeep Renegade – anche le linee della fabbrica torinese di Mirafiori e di quella laziale di Cassino nel corso di quest’anno torneranno in piena attività, grazie al lancio di due nuovi modelli. Le novità, però, non riguardano solo gli stabilimenti italiani, quindi ecco in cinque punti i fatti più rilevanti del 2015 – al netto delle sorprese – per Fiat Chrysler Automobiles.
1. Il SUV Maserati Levante
Il primo concept di SUV Maserati si chiamava Kubang GT Wagon e fu presentato al Salone dell’automobile di Detroit nel 2003. Era un prototipo a metà tra una gran turismo e una station wagon, la cui carrozzeria però era rialzata da terra come quella dei crossover o dei SUV. A questo seguì al Salone dell’automobile di Francoforte 2011 un altro concept dal nome Kubang, che stavolta aveva le forme di un SUV di lusso ed era stato progettato sulla base tecnica di un’altra auto del gruppo, il Jeep Grand Cherokee.
Da questi prototipi è nato un modello di serie, il Maserati Levante, che dall’autunno del 2015 sarà assemblato nello stabilimento di Mirafiori da almeno 1.500 operai oggi in cassa integrazione. Il suo arrivo ha comportato una ristrutturazione radicale delle linee produttive nella fabbrica torinese e Maserati prevede che dal 2016 venderà circa 25.000 Levante l’anno.
Il Maserati Levante – che secondo le informazioni disponibili condivide la base tecnica con le berline del marchio Ghibli e Quattroporte – sarà dotato di trazione integrale, motori benzina o diesel con potenze tra 250 CV e oltre 560 CV e farà concorrenza ai SUV di lusso tedeschi Audi Q7, BMW X5, Mercedes-Benz ML (che presto cambierà nome in GLE) e Porsche Cayenne.
2. La berlina Alfa Romeo Giulia e il museo di Arese
Il piano industriale 2014-2018 del CEO Sergio Marchionne – che punta a portare le vendite globali FCA dagli attuali 4,7 milioni di auto a 7 milioni nel 2018 – si basa principalmente sul rilancio dei marchi Alfa Romeo e Jeep, che secondo Marchionne sono quelli dotati di maggiore attrattiva internazionale e quindi capaci di garantire vendite e profitti.
Dopo anni di risultati modesti, dovuti a una gamma composta da appena due/tre modelli compatti (le berline MiTo e Giulietta, più la piccola sportiva 4C), Alfa Romeo tornerà a proporre una berlina premium dotata di trazione posteriore o integrale, che andrà a fare concorrenza ai modelli delle case tedesche Audi, BMW e Mercedes-Benz. Questo modello – ufficialmente “Progetto 952”, ma conosciuto anche come “Giulia” – sarà presentato il 24 giugno 2015 al Museo di Arese, in occasione del 105mo anniversario del marchio e della riapertura del museo stesso, dopo la sua ristrutturazione.
L’Alfa Romeo Giulia arriverà sul mercato all’inizio del 2016 e sarà lunga circa 4,7 metri, una misura a metà tra le berline del segmento D (Audi A4, BMW Serie 3, Classe C di Mercedes-Benz) e quelle del segmento E (Audi A6, BMW Serie 5 e Mercedes-Benz Classe E). La gamma è stata sviluppata per rubare clienti a entrambe le categorie grazie a un’offerta completa di motori con potenze che – secondo quanto riporta Automotive News Europe – andranno dai 135 CV del diesel d’ingresso, ai 480-500 CV del benzina V6 biturbo progettato in collaborazione con i tecnici Ferrari.
3. Lo scorporo di Ferrari
Secondo le dichiarazioni di Marchionne, la separazione di Ferrari dal resto del gruppo (qui i dettagli spiegati bene) avverrà intorno a luglio 2015, subito dopo l’offerta pubblica iniziale (o IPO, dall’inglese Initial Public Offering) del 10 per cento delle azioni Ferrari sul mercato della Borsa di New York.
L’annuncio della vendita e quotazione del 10 per cento di Ferrari ha avuto conseguenze positive sull’andamento in borsa di Fiat Chrysler e sui giudizi degli analisti finanziari, perché con quest’operazione il gruppo potrebbe incassare fino a un miliardo di euro, cui si aggiungeranno 2,25 miliardi di euro che Ferrari trasferirà a FCA prima della separazione. Inoltre gli alti profitti di Ferrari e il grande prestigio internazionale del suo marchio potrebbero portare a una quotazione molto elevata delle azioni Ferrari, di cui beneficerebbero sia l’azienda che i suoi principali azionisti, ossia gli eredi Agnelli e Ferrari.
4. La Fiat Spider
Oramai tre anni fa il costruttore giapponese Mazda e FCA firmarono un accordo per la condivisione della piattaforma tecnica sviluppata da Mazda per la sua spider MX-5. L’intesa prevedeva che Mazda avrebbe costruito nel suo stabilimento giapponese una variante a marchio Alfa Romeo del suo modello: la spider italiana, per differenziarsi dall’omologa giapponese, avrebbe adottato uno stile esterno a sé e motori costruiti dal gruppo Fiat Chrysler. Nel 2014, motivi d’immagine del marchio Alfa Romeo – tra cui la decisione di tenere la sua produzione solo in Italia – portarono il gruppo italo-americano a cambiare programma e sostituire per la spider il marchio Alfa con quello Fiat.
Negli ultimi mesi maggiori dettagli su questa spider Fiat hanno cominciato a diffondersi: secondo le dichiarazioni di Marchionne il suo lancio commerciale avverrà all’inizio del 2016, ma è probabile che il modello sarà presentato al pubblico già verso la fine del 2015, forse al Salone dell’automobile di Francoforte (17-27 settembre 2015). La nuova decappottabile Fiat si chiamerà 124 Spider – un nome che riprende quello della Fiat 124 Sport Spider, modello venduto tra il 1966 e il 1985, che è stato di recente depositato da FCA all’ufficio brevetti USA – e sarà a trazione posteriore, con motori in grado di erogare fino a 200 CV.
5. Vendite e risultati finanziari 2015. E alcune idee di Sergio Marchionne
Dal punto di vista delle vendite, il 2015 per Fiat Chrysler è cominciato bene: a gennaio il gruppo ha fatto segnare sul mercato degli Stati Uniti d’America un +14 per cento rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, mentre in Europa la crescita è stata del 5,8 per cento, leggermente inferiore a quella del mercato pari al 6,2 per cento. L’amministratore delegato Sergio Marchionne in una lettera ai dipendenti del gruppo ha definito il 2015 “un anno storico” e nelle sue recenti apparizioni pubbliche ha manifestato ottimismo, affermando che “il 2015 sarà l’anno in cui venderemo 5 milioni di auto”.
Durante una conference call di presentazione dei risultati finanziari 2014, Marchionne ha annunciato che nell’ultimo trimestre dell’anno scorso la divisione EMEA (acronimo dell’inglese Europe, Middle East and Africa) di Fiat Chrysler è tornata in attivo e che FCA avrebbe prodotto utili in Europa già nel 2015, un anno in anticipo rispetto a quanto annunciato in precedenza. Per il 2015 il gruppo prevede comunque un aumento di fatturato e utili – anche grazie all’impatto positivo dell’euro debole – e risultati positivi in tutte le aree, Europa compresa.
Nonostante la fusione di Fiat e Chrysler in FCA – che oggi è il settimo gruppo automobilistico mondiale – sia stata portata a termine pochi mesi fa (il 12 ottobre scorso, per la precisione), nelle ultime settimane il CEO Sergio Marchionne ha dichiarato più volte che FCA sta discutendo possibili collaborazioni con altri gruppi, per la condivisione dei costi di sviluppo di nuovi modelli e tecnologie. Gli investimenti di capitale richiesti dall’industria automobilistica, secondo Marchionne, sono eccessivi e questo porterà nei prossimi anni a ulteriori fusioni tra grandi gruppi automobilistici.
Foto di AP Photo/Richard Drew