La Corea del Sud ha legalizzato l’adulterio
Una legge del 1953 lo aveva dichiarato illegale e negli anni decine di migliaia di persone erano finite in carcere per infedeltà coniugale
Il 26 febbraio la Corte Costituzionale di Seul ha fatto decadere la legge sudcoreana contro l’adulterio, perché secondo i giudici viola la libertà personale. Questa legge fu emanata nel 1953 e prevedeva – in caso di richiesta del coniuge tradito – fino a due anni di carcere per chi fosse stato ritenuto colpevole di avere avuto una relazione consensuale al di fuori del matrimonio. Quando fu concepita, la norma aveva l’obiettivo di dare una tutela legale alle donne in un momento storico in cui poche erano economicamente indipendenti e il divorzio era giudicato negativamente dall’opinione pubblica.
Dal 1985, anno in cui sono stati istituiti i registri elettronici della Procura Suprema, circa 53.000 cittadini sudcoreani sono stati incriminati e più di 35.000 sono finiti in carcere per adulterio. Già negli ultimi tempi, però, l’applicazione di questa legge era stata fortemente ridimensionata: su 892 incriminati l’anno scorso, nessuno è stato incarcerato e la maggior parte dei processi si è conclusa con un accordo finanziario.
“È realisticamente impossibile che tutti i comportamenti contrari all’etica siano perseguiti penalmente”, ha detto il presidente della Corte Costituzionale di Seul leggendo il verdetto. La decisione è stata approvata da sette dei nove giudici del tribunale, l’unica donna nel collegio ha votato contro. La decisione della Corte Costituzionale ha avuto riflessi anche sulle azioni del produttore sudcoreano di preservativi Unidus Corp., il cui valore in borsa poco dopo la notizia è salito del 15 per cento, per poi essere sospeso per eccesso di rialzo.
Questa sentenza potrebbe generare le proteste della parte più conservatrice della popolazione, convinta che la legge anti-adulterio servisse a proteggere i valori tradizionali della famiglia. In un sondaggio dell’anno scorso il 60 per cento dei sudcoreani interpellati ha risposto che l’adulterio dovrebbe essere punito legalmente, ma il 63 per cento si è dichiarato contrario al carcere. Solo il 9 per cento ha sostenuto che l’infedeltà non dovesse riguardare il sistema giudiziario.
Foto di ED JONES/AFP/Getty Images