I lamantini salvati in Florida
Si erano infilati nei canali di scarico in cerca di una temperatura più tiepida ed erano rimasti intrappolati nelle tubature della città
Nella notte tra lunedì 23 e martedì 24 alcuni lamantini (il numero non è chiaro, si va da 15 a 20) sono stati salvati dopo essersi persi nei canali di drenaggio a Satellite Beach, in Florida. I lamantini sono grossi mammiferi acquatici simili ai trichechi, lunghi fino a quattro metri e pesanti quasi 600 chili; erano rimasti intrappolati negli scarichi, dove si erano infilati attirati dall’acqua tiepida e per evitare quella troppo fredda della baia, che in questo periodo ha toccato temperature insolitamente basse, anche sotto i 13 gradi. I lamantini soffrono quando la temperatura dell’acqua scende sotto i 20 gradi e finiscono per ripararsi in posti pericolosi, come vicino alle centrali elettriche.
L’operazione di salvataggio è stata fatta da squadre di soccorso e dai vigili del fuoco, che hanno seguito le istruzioni della Commissione per la salvaguardia degli animali della Florida. Alcuni lamantini erano graffiati, altri sanguinavano e c’erano anche una madre col suo piccolo; sono stati poi liberati nella laguna dell’Indian River. «Ultimamente ha fatto molto freddo e i canali sono pieni di lamantini», ha spiegato il capo dei vigili del fuoco di Satellite Beach, Don Hughes. «Non azzardo nemmeno un’ipotesi su come ci siano finiti. Andrebbero ovunque, basta che ci sia acqua calda. Alcuni lamantini si sono persi e non riuscivano più a uscire».
I lamantini sono grossi mammiferi acquatici appartenenti al genere Trichechus, chiamati anche mucca di mare e pesce bue. Vivono in acque poco profonde o paludose, sia dolci che salate, lungo la costa che va dalla Florida al Brasile, nel Rio delle Amazzoni e nei fiumi e lungo la costa dell’Africa occidentale. Anche se massicci – pesano anche più di 600 chili – sono abili nuotatori: di solito si muovono a 8 chilometri all’ora, ma possono arrivare anche a 24 chilometri orari. Si spostano da soli, a coppia o in piccoli gruppi, e si cibano di di radici, erba e alghe, in grandissima quantità: in 24 ore ingeriscono circa un decimo del loro peso. Nell’ultimo secolo il loro numero è diminuito notevolmente, tanto da farli rientrare tra le specie protette: i cacciatori li uccidono per la pelle e le ossa mentre capita che vengano uccisi inavvertitamente dai motoscafisti.
#BreakingNews: We’re working w/ local agencies & firefighters to rescue at least 17 #manatees stuck in a drain pipe: pic.twitter.com/CvgjayfKQe
— SeaWorld (@SeaWorld) February 24, 2015