L’esercito turco è entrato in Siria per riprendersi una tomba
Ha attraversato Kobane per riportare in Turchia la tomba del nonno del fondatore dell'impero ottomano e proteggerla dall'ISIS
Nella notte tra sabato 21 e domenica 22 febbraio l’esercito turco è entrato in Siria per prelevare la tomba di uno storico leader turco e riportarla in Turchia. Il mausoleo che conteneva la tomba si trova a soli 35 chilometri da Kobane, città precedentemente occupata dallo Stato Islamico, (o ISIS) e di recente liberata dai curdi con il sostegno degli attacchi aerei della coalizione internazionale: secondo il governo turco, la tomba rischiava di essere distrutta in ogni momento, perché si trovava all’interno di un territorio ancora controllato dall’ISIS. La Turchia ha spiegato di avere compiuto l’operazione in accordo con Enver Muslim, il leader del gruppo di curdi siriani che controlla Kobane. La tomba era sorvegliata da quaranta soldati che sono stati evacuati nel corso dell’operazione. Il primo ministro turco Ahmet Davutoglu ha detto che un soldato è morto durante un incidente nel corso dell’operazione.
La tomba appartiene a Suleyman Shah, un leader politico turco del Tredicesimo secolo che era il nonno di Osman I, fondatore dell’impero ottomano. Suleyman morì proprio in Siria nel 1236 mentre attraversava un fiume. In base a un trattato del 1921, l’area che circonda la tomba è considerata territorio nazionale turco e la Turchia ha il diritto di mantenere una guardia d’onore intorno al mausoleo. Durante i tre anni di guerra civile in Siria, la Turchia ha rafforzato la protezione al mausoleo e continuato a sorvegliare la tomba.
Secondo il quotidiano turco Hurryet, lo scorso 20 febbraio il governo ha deciso di rimuovere la tomba a causa della crescente minaccia dell’ISIS. Nella notte di sabato, 527 soldati a bordo di 39 carri armati e 57 veicoli blindati sono entrati in Siria e hanno raggiunto il mausoleo che si trova a 35 chilometri dal confine turco. Le truppe hanno rimosso la tomba e la bandiera turca che si trovava sul posto. Poi hanno demolito l’edificio del mausoleo per evitare che l’ISIS lo utilizzasse come base.
La tomba di Suleyman Shah si trova ora in Turchia, ma il primo ministro turco ha già annunciato che non appena la situazione lo permetterà sarà riportata in Siria, dove sarà costruito un nuovo mausoleo, che in base al trattato del 1921 continuerà ad essere considerato territorio turco. Le truppe turche che hanno compiuto l’incursione hanno issato una bandiera turca in un’area dentro il confine siriano dove in futuro potrebbe essere ricostruito il mausoleo.