L’accordo sugli aiuti alla Grecia
Il governo greco riceverà 7,2 miliardi di euro per i prossimi quattro mesi, in cambio di alcune riforme che dovranno essere approvate dall'Europa lunedì prossimo
Venerdì 20 febbraio il governo greco e i ministri dell’Economia dell’eurozona si sono accordati per prolungare di quattro mesi gli aiuti finanziari alla Grecia. In cambio il governo greco dovrà attuare una lista di riforme che presenterà ai ministri dell’Economia dell’eurozona il prossimo lunedì. La lista dovrà essere approvata dagli stessi ministri: c’è quindi ancora la possibilità che l’accordo possa saltare. Se le cose dovessero invece andare secondo i piani, la Grecia riceverà 7,2 miliardi di euro per i prossimi quattro mesi: senza questo aiuto il governo greco si sarebbe trovato senza liquidità tra marzo e giugno.
La Grecia ha una difficilissima situazione economica e un debito pubblico gigantesco, pari al 175 per cento del PIL (in Italia è pari a “solo” il 130 per cento del PIL). Si tratta in tutto di circa 323 miliardi di euro che la Grecia deve restituire soprattutto agli altri paesi dell’eurozona (più del 60 per cento del totale), alla BCE e al Fondo Monetario Internazionale. Nel 2012 i creditori privati della Grecia – le banche in sostanza – furono costrette a un cosiddetto “haircut“, ovvero dovettero rinunciare a gran parte del denaro che avevano prestato alla Grecia. Per continuare a finanziarsi, per diversi anni il governo greco ha ricevuto prestiti dall’Europa in cambio dell’attuazione di dure riforme economiche.
Il programma di aiuti alla Grecia era stato interrotto i primi giorni di febbraio proprio dal governo guidato da Alexis Tsipras, il leader del partito di sinistra radicale Syriza vincitore delle elezioni greche di gennaio. Il governo greco aveva detto che non intendeva più trattare con la cosiddetta “Troika” (l’organo formato da rappresentanti della BCE, della Commissione Europea e del Fondo Monetario internazionale), e di voler discutere direttamente con i paesi europei le questioni relative al suo debito. I ministri dell’Economia dei paesi dell’eurozona si sono riuniti nel corso dell’ultima settimana proprio per trattare direttamente con il governo greco i termini di un nuovo accordo.
Il risultato dei colloqui è stato un compromesso tra le due posizioni e anche un mezzo passo indietro per il governo greco. Durante la campagna elettorale, Tsipras aveva promesso che la Grecia avrebbe rifiutato il programma di aiuti che è stato invece prorogato per quattro mesi. In cambio, il governo greco ha invece ottenuto la possibilità di decidere le riforme da portare avanti. Prima di vincere le ultime elezioni, i leader di Syriza avevano detto che intendevano risolvere il problema del debito semplicemente cancellandone una parte. Attualmente la gran parte del debito greco è detenuta dagli stati membri dell’Eurozona (tra cui l’Italia, che ha prestato alla Grecia circa 40 miliardi di euro).
Poi il governo greco ha parlato della possibilità di una rinegoziazione delle scadenze del debito. In pratica significherebbe allungare la scadenza dei titoli greci, oppure sostituirli con titoli che pagano un interesse ai creditori, ma che non devono mai essere completamente rimborsati. Un’altra soluzione ancora potrebbe essere quella di legare la quantità di interesse da pagare ai creditori a un parametro come la crescita economica. I quattro mesi in cui la Grecia sarà aiutata dal denaro su cui si è raggiunto un accordo ieri serviranno proprio a discutere una soluzione a lungo termine con il resto dell’Europa.