L’attentato di al Shabaab a Mogadiscio
Alcuni miliziani del gruppo estremista affiliato ad al Qaida hanno attaccato un hotel nel centro della capitale somala, uccidendo almeno 25 persone, tra cui un parlamentare
Verso mezzogiorno di venerdì è stato attaccato il Central Hotel, un hotel nel centro di Mogadiscio, la capitale della Somalia, spesso frequentato da esponenti del governo e del parlamento somali. Secondo BBC sono rimaste uccise almeno 20 persone, tra cui il deputato Omar Ali Nor e il vicesindaco di Mogadiscio Mohamed Aden. Alcuni testimoni hanno raccontato di avere sentito due forti esplosioni: la prima provocata da un’autobomba, la seconda da un attentato suicida. Dopo le esplosioni, alcuni uomini armati appartenenti al gruppo estremista somalo al Shabaab sono entrati nell’hotel e hanno cominciato a sparare durante la preghiera del venerdì. L’area attorno all’edificio è stata isolata dalle forze di sicurezza.
L’attentato è stato rivendicato dal gruppo estremista somalo al Shabaab, affiliato ad al Qaida. Di al Shabaab si era parlato molto nel settembre 2013, quando dei miliziani del gruppo attaccarono il centro commerciale Nakumatt Vestiate a Nairobi, in Kenya, uccidendo oltre 60 persone (alcuni dicono che il numero finale dei morti sia molto superiore). AP scrive che quello di oggi è il secondo attacco a un hotel di Mogadiscio in meno di un mese. Il 22 gennaio scorso tre uomini di nazionalità somala erano rimasti uccisi dopo che un’autobomba era esplosa di fronte al cancello di un hotel in cui si stava tenendo una festa in onore del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che sarebbe arrivato in Somalia pochi giorni dopo.
Al Shabaab ha raggiunto la sua massima espansione qualche anno fa. Dal 2007 al 2011 è arrivato a controllare Mogadiscio e diverse città della Somalia. Nel 2014 ha subito però diverse sconfitte dopo una più intensa offensiva militare delle forze dell’Unione Africana (diversi paesi africani cercano da tempo di contrastare al Shabaab, visti anche gli attacchi che il gruppo compie al di fuori dei suoi confini). Nonostante oggi al Shabaab non sia forte come qualche anno fa, riesce ancora a compiere diversi attentati, per via soprattutto della debolezza del governo centrale somalo.