L’attentato a Copenaghen
Uomini armati hanno sparato contro un locale dove erano presenti un ambasciatore francese e un noto disegnatore svedese: ci sono un morto e tre feriti
Alle quattro del pomeriggio di sabato 14 febbraio a Copenaghen, in Danimarca, sono stati sparati diversi colpi di arma da fuoco durante un convegno sulla libertà di parola tenuto in un caffè nel centro della città: il caffè si chiama Krudttønden e si trova vicino ai giardini del Fælledparken. La polizia ha detto che nell’attacco è rimasto ucciso un uomo di quarant’anni e che tre poliziotti sono rimasti feriti. Ha aggiunto che i sospettati sono due uomini che parlavano danese ed erano vestiti di nero. Sulla vetrina del negozio ci sono circa trenta fori di proiettile. Le cause dell’attentato non sono ancora state chiarite: all’evento era presente l’ambasciatore francese in Danimarca, François Zimeray, che però ha twittato di stare bene. C’era anche Lars Vilks, 57enne disegnatore svedese che in passato ha pubblicato caricature di Maometto: la polizia ha detto durante una conferenza stampa che c’è una possibilità che fosse lui l’obiettivo dell’attentato.
La dinamica dell’attentato non è ancora chiara: le Monde la riassume scrivendo che secondo il racconto della polizia danese «un uomo ha cercato di entrare nella stanza dove si stava svolgendo il dibattito, aprendo il fuoco. La polizia ha risposto al fuoco e l’uomo è scappato con la complicità di un’altra persona». Nel corso del pomeriggio la polizia ha anche detto su Twitter che a circa due chilometri a nord del Krudttønden è stata ritrovata la macchina con cui sono fuggiti i due sospettati, una Volkswagen Polo scura. In serata, il primo ministro danese Helle Thorning-Schmidt ha definito l’attacco «un attentato politico».
Vilks era sulla lista di persone da uccidere pubblicata nel 2013 da Inspire, la rivista in pdf in lingua inglese diffusa online da al Qaida nella Penisola araba (AQAP, la divisione yemenita di al Qaida). Sulla stessa lista c’era anche Stéphan Charbonnier, il direttore di Charlie Hebdo ucciso il 7 gennaio 2015 in un attacco terroristico a Parigi. L’organizzatrice dell’evento ha detto che Vilks non è rimasto ferito nell’attentato e che i partecipanti hanno reagito «in maniera molto calma» e hanno continuato a discutere anche dopo gli spari. Un partecipante al convegno ha invece detto a CNN che le persone del locale si sono agitate molto e che subito dopo gli spari sono arrivati due «membri dell’intelligence», uno dei quali è stato ferito a una gamba.
Still alive in the room
— Frankrigs ambassadør (@francedk) February 14, 2015
Vilks, 69 anni, è un famoso scultore e disegnatore. Nell’agosto del 2007 un suo disegno di Maometto pubblicato sul giornale Nerikes Allehanda (la vignetta qui sotto) causò una serie di proteste da parte di alcuni musulmani svedesi e in molti altri paesi. In passato almeno un piano per assassinare Vilks è stato scoperto, mentre nel maggio del 2010 Vilks è stato picchiato durante una contestazione. Nello stesso anno Vilks ha detto in un’intervista di sentirsi un «obiettivo costante» e di aver ricevuto minacce sin dal 2007.
Hoe religieus verziekt ben je als je in deze cartoon van Lars Vilks een ‘license to kill’ ziet? #Kopenhagen pic.twitter.com/6QJW8VMPF6
— Dennis de Witte (@dennis_dw) 14 Febbraio 2015