“Cinquanta sfumature di grigio” demolito da Anthony Lane
Il critico cinematografico del New Yorker scrive che nessun lettore può pensare che «l'autore abbia scritto nella sua lingua madre» il libro da cui è tratto il film
“Cinquanta sfumature di grigio“, il film tratto dal libro di E. L. James, sta ricevendo delle recensioni non particolarmente positive. Anthony Lane, critico cinematografico del New Yorker, ha scritto un commento piuttosto spietato su “Cinquanta sfumature di grigio”, uscito al cinema in Italia il 12 febbraio. In diversi passaggi, Lane se la prende anche con il libro da cui è tratto il film. Secondo Lane, ad esempio:
«Nessun lettore, per quanto generoso, può aprire “Cinquanta sfumature di grigio”, leggere alcuni paragrafi e concludere che sia stato scritto nella lingua madre dell’autore»
Lane non salva nulla né del film né del libro, che è stato un successo di vendite mondiale. A proposito del numero di copie vendute, Lane commenta: «Se le stime sono corrette, “Cinquanta sfumature di grigio” è stato acquistato da più di cento milioni di persone, di cui venti credevano si trattasse di un catalogo di pittura».