Uno striscione di insulti e volgarità è stato appeso davanti a casa della manager italiana di Uber, a Milano
Dopo le minacce, dopo i volantini appesi in giro per la città con il suo nome e la frase «Amo Rubare», dopo il fantoccio impiccato dell’assessore alla mobilità Pierfrancesco Maran corredato di una sua foto in posizione oscena, dopo il lancio di uova, dopo la scorta, ieri è arrivata l’ultima intimidazione nei confronti di Benedetta Arese Lucini, la country manager di Uber.
Immaginate come vi sentireste se foste una donna di 31 anni che si sveglia e – al momento di uscire di casa per andare al lavoro, nel cuore della civile Milano – vede a 15 metri d’altezza uno striscione con su scritto «Benedetta Arese Lucini puttana. Riceve in (segue indirizzo ndr). Per Maran è gratis».
(leggi per intero su Wired)