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  • Lunedì 9 febbraio 2015

Anonymous ha attaccato l’ISIS?

La notizia è stata ripresa da molti media italiani e pochissimo all'estero: come in altre occasioni, verificarne l'autenticità è molto complicato

Da un paio di giorni i principali giornali italiani hanno ripreso la notizia secondo cui Anonymous, un famoso gruppo di “attivisti” e hacker, avrebbe attaccato numerosi account sui social network riconducibili allo Stato Islamico (ISIS o IS). La nuova iniziativa farebbe parte di un’operazione su larga scala contro il terrorismo islamico che sempre Anonymous avrebbe avviato a gennaio, dopo la strage di Parigi al giornale satirico Charlie Hebdo. La notizia dei nuovi attacchi informatici però non ha riscontri sui media all’estero né sulle principali agenzie di stampa, e per ora risulta complicato poterla confermare con le informazioni che si trovano online: tra le grandi testate ne scrivono quasi solo quelle italiane.

I presunti attacchi informatici contro l’ISIS sono stati annunciati attraverso la pubblicazione di un video su YouTube, che dallo scorso 6 febbraio a oggi ha registrato circa 240mila visualizzazioni. Nello stile di Anonymous, il video mostra la maschera di Guy Fawkes – nella versione diventata molto conosciuta grazie al fumetto V for Vendetta – mentre annuncia che gli attacchi contro l’ISIS proseguiranno nei prossimi giorni. Nel video c’è anche un messaggio indirizzato direttamente ai membri dello Stato Islamico:

Vi daremo la caccia, metteremo offline i vostri siti, account, email, e vi lasceremo senza difese. D’ora in poi, non c’è nessun posto sicuro per voi online. Sarete trattati come un virus, e noi siamo la cura. Noi possediamo Internet. Siamo Anonymous, siamo una Legione, non perdoniamo e non dimentichiamo. Stiamo arrivando.

Nel video si dice anche che un gruppo di hacker sarebbe entrato in possesso delle credenziali di diversi account Twitter e Facebook e che li avrebbe in seguito disattivati. Come avviene quasi sempre in questi casi, non ci sono possibilità di avere conferme definitive sull’autenticità del video, né tanto meno sugli annunci che contiene. Anche per questo motivo notizie di questo tipo sono di solito trattate con grande cautela dalle agenzie di stampa internazionali e dai media in generale.

 

L’ISIS fa un uso massiccio dei social network per diffondere la sua propaganda e arruolare nuovi miliziani. Tutte le uccisioni dei suoi ostaggi più importanti sono state filmate e diffuse su Internet. Sui social network vengono spesso condivisi dagli account dei miliziani anche fotografie e video delle operazioni militari nei territori controllati dall’ISIS tra Iraq e Siria. Mostrano di solito importanti successi sul campo di battaglia, ma la loro autenticità è spesso messa in dubbio dagli esperti di difesa, che sospettano si tratti di messe in scena per pubblicizzare l’organizzazione e attirare nuovi combattenti.