Le case disabitate nel centro di Londra
I ricchi le comprano come forma di investimento ma non le abitano quasi mai, contribuendo a rendere interi quartieri sempre più esclusivi e deserti
Londra è famosa per essere una delle città al mondo dove comprare casa è più costoso e difficile, tanto più quanto ci si avvicina al centro della città o nei quartieri residenziali di Kensington e Chelsea o Knightsbridge. Per questo uno dei problemi più sentiti, ciclicamente raccontato da politici e giornalisti, è quello delle molte case disabitate di queste zone: vengono acquistate da opulenti stranieri come forma di investimento e abitate solo per brevi periodi, nel migliore dei casi. Di conseguenza i prezzi delle case aumentano sempre di più e le zone sempre meno abitate finiscono alla lunga per spopolarsi, mentre bar, ristoranti e negozi – a corto di clientela – chiudono e si spostano nelle zone vicine.
Il Guardian riporta dati dell’autorità fiscale locale secondo cui in Regno Unito le case “vuote a lungo termine”, cioè disabitate da almeno sei mesi, sono circa 700 mila, di cui 22 mila a Londra (il numero è comunque in calo: nel 2004 erano 44 mila). Circa il due per cento di queste case si trova nel centrale quartiere di Kensington e Chelsea, all’undicesimo posto nella classifica delle zone più disabitate del paese. Secondo una ricerca del 2014 di Empty Homes Agency, un’associazione no profit che si occupa appunto del problema delle case disabitate, a Kensington e Chelsea il numero delle case vuote è aumentato del 40 per cento nell’ultimo anno, provocando tra l’altro un notevole incremento del costo degli immobili: nel 2002 il costo di una casa media di Knightsbridge era 996 mila euro, mentre ora è di 4,5 milioni di euro. Il quartiere non è mai stato particolarmente vitale ma a passeggiarci ora si notano sempre meno luci, poca gente in giro e sempre meno ristoranti e negozi. L’aumento degli immobili ha fatto sì che molte botteghe, banche e uffici si trasferissero nelle zone vicine, che spesso risultano più convenienti anche se sono addirittura più centrali. L’ulteriore diminuzione di persone in giro – come gli impiegati in pausa pranzo – ha ridotto la presenza di bar e servizi nei quartieri, rendendoli a poco a poco sempre più vuoti e abbandonati, sempre più simili a città-fantasma.
L’ex ministro della cultura laburista Tessa Jowell, che sta pensando di candidarsi alle elezioni per il sindaco di Londra nel maggio del 2016, ha scritto sull’Independent che il problema delle case vuote è uno “scandalo” e ha promesso tasse punitive se verrà eletta. «Oggi a Londra centinaia di migliaia di persone sono bloccate in alloggi temporanei e nelle liste d’attesa delle case popolari, o risparmiano duramente per anni per comprare la prima casa. Nello stesso tempo i super ricchi mondiali comprano le case di Londra come fossero lingotti d’oro, come un patrimonio che aumenta di valore anziché come case in cui vivere. I proprietari assenti dovrebbero vivere nelle case che possiedono o venderle, o andare incontro a spese illimitate finché non si decideranno a farlo». A Camden, un quartiere alla moda che si trova nel nord della città, la cosa ha funzionato: un aumento delle tasse del 50 per cento sulle case disabitate per più di due anni ha portato a una riduzione del 40 per cento del numero delle case vuote.
I dati sulle case disabitate però sono meno netti e facili da interpretare di quanto si pensi. A volte le case sono abitate dai proprietari soltanto nel weekend, oppure in alcuni periodi dell’anno, per esempio quando nel loro paese fa troppo freddo (gli inverni russi) o troppo caldo (le estati saudite). Neal Hudson, analista dell’agenzia immobiliare Savills, spiega che «il problema delle case vuote tocca un nervo scoperto delle persone ma è difficile avere i dati per dire qualcosa di sensato». In molte zone in questione vivono da sempre persone straniere e di passeggio; molte case sono vuote perché in vendita, altre invece appartengono a persone che risiedono in campagna e che utilizzano le case di città come case di villeggiatura.
Foto: Una Ferrari dorata parcheggiata davanti al negozio di Chanel a Sloane Street a Kensington e Chelsea, Londra, nel 2014. (Dan Kitwood/Getty Images)