L’ISIS dice che i bombardamenti della Giordania hanno ucciso un suo ostaggio
Sarebbe la volontaria americana Kayla Mueller, sequestrata nell'agosto 2013, ma per ora non ci sono prove che sia morta
Lo Stato Islamico (o ISIS) ha detto che Kayla Mueller, cittadina statunitense che il gruppo dice di avere tenuto prigioniera a Raqqa, in Siria, è rimasta uccisa durante un attacco aereo compiuto dall’aviazione giordana. L’IS ha pubblicato su internet le foto di un edificio distrutto, che dice essere l’edificio all’interno del quale si trovava Mueller, e un messaggio: «Un attacco aereo ha ucciso l’ostaggio donna statunitense. Nessun mujahideen è rimasto ferito nel bombardamento, e lode ad Allah». La stampa americana dice che Mueller è l’unico cittadino statunitense ancora nelle mani dell’IS. Finora non è arrivata alcuna conferma ufficiale della sua morte. Alcuni giornalisti hanno fatto notare invece che erano già state diffuse voci in passato della morte dell’ostaggio americano donna: per questo l’annuncio dell’IS potrebbe essere falso.
There have been reports in the past that the female US hostage held by ISIS was already dead, raising more questions about ISIS’s claim.
— Andy Carvin (@acarvin) 6 Febbraio 2015
Mueller ha 26 anni e proviene dall’Arizona. Lavora per un’organizzazione internazionale umanitaria, Support to Life: è sparita nell’agosto del 2013 mentre lavorava a un ospedale di Medici Senza Frontiere. Pochi mesi dopo la sua famiglia hanno ricevuto un video che dimostrava che Mueller era ancora in vita: nel video indossava un hijab e chiedeva aiuto. Se la notizia della sua morte fosse confermata, Mueller sarebbe il quarto cittadino americano da agosto del 2013 a essere ucciso mentre è ostaggio dell’IS. Il suo nome non era stato reso pubblico in precedenza su richiesta della famiglia e dell’FBI.