Sergio Mattarella ha giurato
È il nuovo presidente della Repubblica, ha tenuto un discorso molto applaudito in Parlamento: le foto e la cronaca della giornata
Alle 10 di oggi Sergio Mattarella ha giurato da presidente della Repubblica alla Camera dei Deputati, davanti al Parlamento in seduta comune che sabato scorso lo ha eletto al quarto scrutinio con 665 voti. Dopo il giuramento Mattarella ha tenuto un discorso di 30 minuti.
Come era inevitabile, il discorso è stato piuttosto generico, interrotto da continui e rituali applausi, e molto attento a non sovrapporsi alle prerogative del Parlamento e degli altri organi costituzionali. Mattarella ha detto di avvertire «la responsabilità di rappresentare l’unità nazionale» e ha poi ricordato che, ancora oggi, l’Italia deve confrontarsi con gli effetti della crisi economica con difficoltà che «sottraggono il futuro a tante ragazze e ragazzi». Ha detto che «occorre scongiurare che la crisi intacchi i nostri valori» compresi quelli dell’uguaglianza, sanciti dalla Costituzione. E ha parlato delle riforme della seconda parte della Costituzione: «Desidero esprimere l’auspicio che questo percorso sia portato a compimento con l’obiettivo di rendere più adeguata la nostra democrazia», aggiungendo anche: «Vi è la necessità di superare la logica della deroga costante alle forme ordinarie del processo legislativo, bilanciando l’esigenza di governo con il rispetto delle garanzie procedurali di una corretta dialettica parlamentare».
Mattarella ha ricordato che il presidente della Repubblica ha il compito di tutelare «l’unità nazionale» e che questo significa anche «ridare al Paese una visione di speranza». Ha parlato dell’immigrazione, della necessità di un’unione politica dell’Europa, delle riforme che governo e Parlamento stanno portando avanti e anche di diritti civili, facendo riferimento alla «libertà come pieno sviluppo dei diritti civili, nella sfera sociale come in quella economica, nella sfera personale e affettiva». Mattarella ha ricordato poi i problemi legati alla mancata parità di genere nella nostra società, la Resistenza e il «sacrificio di tanti» nelle due guerre mondiali. Si è soffermato sul tema della lotta alla mafia e al terrorismo, ricordando Stefano Gaj Taché, il bambino morto nell’attentato alla Sinagoga di Roma nel 1982 realizzato da un commando palestinese.
Il discorso di Mattarella è stato sostenuto da decine di applausi da parte dell’aula della Camera: ce n’è stato anche uno di incoraggiamento quando si è perso tra i fogli del suo discorso e ha dovuto interrompere la lettura per qualche secondo. Dopo il discorso Mattarella ha lasciato Montecitorio e ha raggiunto l’Altare della Patria per rendere omaggio al monumento del Milite ignoto. Infine, insieme al presidente del Consiglio Renzi, ha raggiunto il palazzo del Quirinale, dove si è tenuta una breve cerimonia di insediamento cui hanno partecipato le massime cariche dello stato e i leader di partito, compreso Silvio Berlusconi.
Mattarella è il dodicesimo presidente della Repubblica Italiana. Ha 73 anni e dal 2011 era giudice della Corte costituzionale. È stato deputato dal 1983 al 2008, prima per la Democrazia Cristina e successivamente per il Partito popolare italiano e per la Margherita. È stato diverse volte ministro e vicepresidente del Consiglio tra il 1998 e il 1999.
La cronaca di questa mattina: