L’Ohio ha rimandato tutte le esecuzioni del 2015
C'entrano le sostanze usate per le iniezioni letali: alcune rischiano di causare enormi sofferenze, altre sono quasi impossibili da trovare
Lo stato americano dell’Ohio ha rimandato le sei esecuzioni previste per il 2015 e un’altra prevista per il gennaio 2016 nell’attesa di procurarsi una nuova sostanza da utilizzare nelle iniezioni letali. Poche settimane fa, il governo aveva annunciato di volere sostituire la mistura usata nelle esecuzioni, visto che aveva provocato il prolungamento della sofferenza di alcuni condannati a morte.
Uno dei casi più noti è quello di Dennis McGuire, un uomo di 53 anni condannato nel 1994 per lo stupro e l’uccisione di una ragazza ventiduenne, allora incinta. La sua condanna a morte doveva essere eseguita il 16 gennaio 2014 nel carcere di Lucasville, nell’Ohio, ma qualcosa andò storto. La sostanza utilizzata per uccidere McGuire, una mistura di midazolam e idromorfone, impiegò 25 minuti per agire completamente: fu l’esecuzione più lunga da quando l’Ohio ha ripristinato la pena di morte nel 1999. I testimoni raccontarono che per quasi quindici minuti McGuire aveva continuato a rantolare, e in alcuni momenti sembrava quasi che qualcuno lo stesse strangolando.
La stessa mistura ha causato effetti ancora più evidenti in almeno altre due esecuzioni nell’ultimo anno. In un caso, in Oklahoma, il condannato ha impiegato 43 minuti a morire, scalciando e facendo smorfie di dolore. In Arizona un’altra esecuzione è durata quasi due ore. Alcuni stati americani hanno deciso di incrementare le dosi di sostanze letali per cercare di rendere la morte dei condannati più rapida e meno dolorosa. Il nuovo metodo è stato utilizzato per la prima volta in Oklahoma lo scorso 15 gennaio. Il condannato non ha mostrato segni visibili di sofferenza, ma poco prima di perdere i sensi ha detto: «Il mio corpo è in fiamme».
In passato una delle sostanze più utilizzate nelle iniezioni letali era il Pentobarbital, un barbiturico che si usa soprattutto per le eutanasie animali, ma anche per quelle umane (ad esempio nei Paesi Bassi). Per anni il Pentobarbital è stato usato come componente principale per le iniezioni letali in diversi stati americani e a quanto sembra non ha quasi mai causato incidenti simili a quelli provocati dalla mistura di midazolam e idromorfone. Quando però la notizia dell’utilizzo della sostanza si è diffusa in Danimarca, dove ha sede il produttore, una campagna stampa ha spinto la società a bloccare tutte le vendite agli stati che la utilizzavano per compiere condanne a morte, costringendoli a passare a nuove misture non altrettanto affidabili. Il governo dell’Ohio ha deciso di ritornare ad utilizzare il Pentobarbital di cui però ha terminato le scorte più di due anni fa. Trovare sul mercato un fornitore alternativo della sostanza potrebbe essere complicato: per questo, ha spiegato il governo, le esecuzioni sono state rimandate per più di un anno.