La pubblicazione di Charlie Hebdo è stata sospesa
I giornalisti e i disegnatori sopravvissuti all'attentato «hanno bisogno di tempo» e «non sono pronti»: non si sa ancora quando uscirà il prossimo numero
Anne Hommel, responsabile della comunicazione di Charlie Hebdo nominata dopo l’attentato dello scorso 7 gennaio, ha detto che le pubblicazioni del settimanale sono state temporaneamente sospese. Il nuovo numero non uscirà quindi né il prossimo 4 febbraio, né l’11 febbraio come inizialmente stabilito, e poi smentito. I giornalisti e i disegnatori sopravvissuti all’attentato «hanno bisogno di tempo» e «non sono pronti» per preparare una nuova edizione di Charlie Hebdo: Hommel ha detto che sono stanchi e mediaticamente ancora troppo esposti. Gérard Biard, nuovo direttore dopo la morte del disegnatore Charb, ha però insistito nel dire che “Charlie” continuerà.
Che Charlie Hebdo non avrebbe ripreso regolarmente le pubblicazioni subito dopo la morte dei suoi giornalisti e vignettisti era stato annunciato anche durante la conferenza stampa avvenuta poco dopo l’attacco: il disegnatore Renald Luzier, conosciuto con il nome “Luz”, aveva presentato la copertina del numero 1178, il primo dopo l’attentato, e aveva spiegato che i disegnatori e giornalisti rimasti avevano bisogno di un po’ di riposo. Dopodiché era stata indicata la data del 4 e poi dell’11 febbraio.
Il numero 1178, con Maometto che piange in copertina, era uscito il 14 gennaio ed era stato stampato in 7 milioni di copie (la tiratura normale del settimanale è di 60 mila copie). I giornalisti sopravvissuti l’avevano preparato nella sede di Libération, che aveva messo a disposizione alcuni dei suoi spazi, mentre i computer erano stati forniti da Le Monde. Nel frattempo, il numero di abbonamenti è passato da 7 mila a più di 120 mila.