I video del bombardamento di Mariupol
Mostrano i razzi cadere in mezzo alle macchine che circolano nella città dell'Ucraina orientale: almeno 30 persone sono state uccise, l'OSCE dice che sono stati i ribelli
Sabato 24 gennaio sono stati lanciati alcuni razzi sulla città di Mariupol, nel sud dell’Ucraina. Almeno 30 persone sono rimaste uccise nell’attacco, che secondo gli osservatori dell’OSCE (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa) è partito dal territorio controllato da ribelli separatisti filo-russi. Mariupol è controllata invece dal governo di Kiev: quello di ieri è uno dei primi attacchi che la città subisce dall’inizio dei combattimenti in Ucraina orientale, lo scorso maggio. Da ieri sono cominciati a circolare molti video dell’attacco, spesso ripresi da telecamere montati sui cruscotti delle automobili (c’è una ragione per cui le telecamere si trovavano sui cruscotti: l’avevamo raccontata qui).
Sabato i ribelli hanno rivendicato l’attacco a Mariupol e hanno annunciato l’inizio di un’offensiva contro la città. Poco dopo la dichiarazione, però, alcuni leader ribelli hanno smentito l’inizio di un attacco via terra. Mariupol è una città di circa 450 mila abitanti che si trova tra la Crimea – la regione ucraina che diversi mesi fa è stata annessa alla Russia – e il confine orientale dell’Ucraina. La guerra è cominciata più a nord, nelle regioni di Donetsk e Luhansk, dove i ribelli filo-russi hanno proclamato delle repubbliche indipendenti dall’Ucraina. Per diverso tempo Mariupol si è trovata lontana dagli scontri, ma con i nuovi attacchi dello scorso agosto i ribelli filo-russi hanno aperto un nuovo fronte che in pochi giorni è arrivato a qualche chilometro dalla città.
Dopo l’offensiva di agosto entrambe le parti – il governo ucraino e i ribelli filo-russi – si sono incontrate a Minsk, in Bielorussia – e a settembre hanno firmato un cessate il fuoco che però non è mai entrato pienamente in vigore. Scontri a bassa intensità sono continuati lungo tutto il fronte fino alle ultime settimane, quando gli scontri si sono fatti nuovamente molto violenti, soprattutto intorno all’aeroporto di Donetsk, ora nelle mani dei ribelli.
I ribelli sono appoggiati dalla Russia che ha inviato loro armi leggere, mezzi e altri rifornimenti. Secondo il governo ucraino nei combattimenti sono coinvolte anche truppe regolari russe, mentre la NATO in passato ha accusato l’artiglieria russa di avere sparato contro l’esercito ucraino da dentro i confini della Russia. La guerra in Ucraina, cominciata lo scorso maggio, fino a ora ha causato circa cinquemila morti e ha costretto centinaia di migliaia di persone ad abbandonare le proprie case.