Il sindaco musulmano di Rotterdam contro gli estremisti islamici
Chi è Ahmed Aboutaleb, nato in Marocco da una famiglia sunnita, che ha detto che i fanatici "possono andare a farsi fottere"
Dopo l’attentato terroristico del 7 gennaio scorso contro la sede del settimanale satirico francese Charlie Hebdo, il sindaco di Rotterdam, nel Paesi Bassi, ha detto che gli islamisti radicali a cui non piacciono le libertà occidentali “possono andare a farsi fottere”. L’affermazione è stata ripresa anche da diversi siti di news non olandesi, più per la storia personale del sindaco che per la reazione in sé: il sindaco si chiama Ahmed Aboutaleb, ha 53 anni, è musulmano sunnita ed è nato a Beni Side, una città nel nord-est del Marocco a circa 40 chilometri a sud da Melilla, l’enclave spagnola in territorio marocchino.
Aboutaleb è cresciuto in un piccolo paese della provincia di Nador, in Marocco. Si è trasferito nei Paesi Bassi nel 1976 insieme alla madre e ai suoi fratelli: si è laureato in ingegneria e poi ha lavorato come giornalista per diverse radio locali. Ha cominciato a essere coinvolto nella politica olandese lavorando nel dipartimento delle pubbliche relazioni del ministero della Salute olandese e poi ha ottenuto un incarico di funzionario al municipio di Amsterdam. È diventato sindaco di Rotterdam nel gennaio del 2009, candidandosi con il Partito laburista e mantenendo la doppia cittadinanza marocchina e olandese.
Soprattutto all’inizio del mandato, Aboutaleb è stato molto criticato dalle opposizioni per le sue origini e la sua religione. Per esempio Geert Wilder, fondatore e leader del Partito per la Libertà (destra populista), ha detto che se Aboutaleb voleva diventare sindaco avrebbe potuto candidarsi alle elezioni per il sindaco di Rabat, la capitale del Marocco. Nel 2009 su una possibile vittoria di Aboutaleb c’erano pochissime aspettative: alle elezioni locali precedenti, nel 2002, i laburisti avevano perso dopo trent’anni di governo. A vincere era stato il partito Livable Rotterdam legato a Pim Fortuyn, fondatore di un movimento olandese contro l’immigrazione, assassinato da un estremista alla vigilia delle elezioni politiche nazionali del 2002 (all’epoca Pim Fortuyn aveva buoni rapporti anche con Theo Van Gogh, il regista olandese noto per le sue critiche all’islamismo radicale che fu ucciso il 2 novembre 2004 ad Amsterdam). Aboutaleb si è dato il soprannome di “Obama sul Mosa” (il fiume che attraversa Rotterdam) e ha vinto le elezioni. Nel settembre del 2014 è stato rieletto per un secondo mandato di 6 anni.
Da quando è diventato sindaco di Rotterdam – città della provincia dell’Olanda Meridionale in cui circa il 50 per cento degli abitanti non è nato nei Paesi Bassi – Aboutaleb è sempre stato considerato un politico con posizioni moderate, soprattutto sull’Islam. Tra le altre cose, il settimanale olandese Elsevier lo ha nominato lo scorso dicembre “il cittadino olandese dell’anno”, citando anche la sua moderazione su temi molti complicati come le politiche antiterrorismo e il jihad. Per questo le sue affermazioni dopo gli attentati di Parigi sono state molto riprese. In un’intervista alla televisione olandese NOS, Aboutaleb ha detto:
«È incomprensibile che ci si opponga alla libertà. Ma se proprio non ti piace la libertà, santo cielo, prendi le tue cose e vai via. Se non vuoi stare qui perché qualcuno pubblica su un piccolo giornale una cosa che non ti piace, posso dire che dovresti “andare a farti fottere”. È stupido e incomprensibile. Puoi lasciare i Paesi Bassi se non te la senti casa tua o se non accetti la società che noi vogliamo costruire.»
Le idee di Aboutaleb sono state riprese anche da Boris Johnson, sindaco conservatore di Londra, che ha detto: «Se vogliamo vincere la battaglia nelle teste di questi ragazzi, abbiamo bisogno di ascoltare questo tipo di cose – e soprattutto, cose dette da un musulmano».