I cambiamenti in Mondadori
Le nomine di ieri suonano sia come una restaurazione che come una tappa verso ulteriori cambiamenti nell'editoria dei libri, spiega Repubblica
Con un annuncio piuttosto inatteso, la casa editrice Mondadori ha comunicato mercoledì sera dei grossi cambiamenti nel management della sua parte libri: un nuovo amministratore delegato, ma soprattutto la sostituzione del suo direttore generale Ricky Cavallero, la cui nomina nel 2010 era stata un evento piuttosto sovversivo dentro la grande azienda editoriale e dentro il mondo editoriale. Cavallero, con una formazione più estesa di manager aziendale, fu infatti chiamato a sostituire Gian Arturo Ferrari, più anziano appartenente al mondo tradizionale dei libri italiani e alle sue dinamiche: una sostituzione che sembrò sancire un cambiamento assai più esteso e generale. Adesso, con la dismissione di Cavallero, a occuparsi dei libri in Mondadori torna proprio Gian Arturo Ferrari, in un momento in cui le difficoltà del business dei libri fanno circolare ulteriori ipotesi di cambiamenti, come spiega Stefania Parmeggiani su Repubblica.
Il futuro della Mondadori è nel suo passato, almeno per ora. Così ha deciso il gruppo di Segrate definendo ieri l’assetto di vertice di Mondadori Libri, la società che dal primo gennaio gestisce tutti i marchi nei settori trade, arte e scolastica, compreso il “pezzo” più pregiato, Einaudi.
I consiglieri della newco hanno nominato Ernesto Mauri presidente e Gian Arturo Ferrari vicepresidente. Torna quindi in un ruolo chiave l’uomo che dagli anni Novanta guidò la Mondadori da padre padrone, l’uomo di Dan Brown e di Gomorra, dei grandi successi editoriali e commerciali, il manager che lasciò Segrate prima della crisi per andare a dirigere il Centro per il libro e la lettura. L’altro uomo forte è Enrico Selva Coddè, nominato amministratore delegato dell’area trade.
Va a occupare il posto che fino a ieri era ricoperto da Riccardo Cavallero, anche se con una qualifica diversa: direttore generale. Cavallero nei prossimi giorni dovrebbe lasciare Mondadori. Anche se nel comunicato ufficiale dell’azienda nessuna parola viene spesa su di lui, le voci interne confermano laseparazione. D’altra parte Selva già ieri sera sul sito del gruppo compariva con il nuovo profilo mentre quello di Cavallero era “not found”. Classe 1961, laureato in ingegneria e in filosofia, ha un lungo passato nel mondo dell’editoria. Dentro Einaudi, dove ha ricoperto i ruoli di direttore generale e amministratore delegato e come direttore delle risorse umane e organizzazione del gruppo Mondadori. Presidente della Fieg e di categoria per i grandi periodici, un passato anche in Rizzoli, ha ora il compito di traghettare, insieme alla nuova squadra, la Mondadori verso il futuro. Accanto a lui, come addell’area educational viene confermato Antonio Porro, formatosi nella Mondadori dei primi anni ’90 come responsabile dei progetti di sviluppo, transitato per Telecom Italia e tornato nel gruppo sei anni fa.
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