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  • Giovedì 22 gennaio 2015

Che cosa succede a Donetsk

Diverse persone sono morte in un attacco contro un autobus: intanto l'aeroporto cittadino è stato conquistato dai ribelli e Russia e Ucraina hanno raggiunto un nuovo accordo

A pro-Russian armored vehicle moves toward Slovyanoserbsk, eastern Ukraine, Wednesday, Jan. 21, 2015. Moscow has proposed restoring a previously agreed line of division in eastern Ukraine to end an escalation of fighting near Donetsk, and has secured rebel agreement to pull back heavy weapons behind it, Russian foreign minister said Wednesday. (AP Photo/Mstyslav Chernov)
A pro-Russian armored vehicle moves toward Slovyanoserbsk, eastern Ukraine, Wednesday, Jan. 21, 2015. Moscow has proposed restoring a previously agreed line of division in eastern Ukraine to end an escalation of fighting near Donetsk, and has secured rebel agreement to pull back heavy weapons behind it, Russian foreign minister said Wednesday. (AP Photo/Mstyslav Chernov)

La mattina di giovedì 22 gennaio alcuni colpi di mortaio hanno colpito un autobus in un quartiere di Donetsk, città dell’Ucraina orientale controllata dai separatisti filo-russi. Secondo diversi giornalisti sul posto, sono rimaste uccise tra le 8 e le 13 persone: le fotografie successive all’esplosione mostrano i vetri dell’autobus distrutti, molto sangue per terra e danni anche all’edificio di fronte. Non è ancora chiaro chi abbia sparato i colpi di mortaio: secondo i separatisti filo-russi, il responsabile sarebbe un gruppo filo-ucraino che opera nella zona. Il primo ministro ucraino Arseniy Yatsenyuk ha detto che a sparare i colpi di mortaio sono stati i ribelli. Il ministro degli Esteri russo invece ha detto che la colpa è dell’Ucraina, che ha commesso un altro “nuovo e mostruoso crimine”. Non c’è stata finora alcuna rivendicazione e non è possibile verificare queste informazioni.

 

 

Negli ultimi giorni la situazione a Donetsk è diventata molto tesa. Ribelli filo-russi ed esercito ucraino hanno intensificato i combattimenti all’aeroporto di Donetsk – o almeno, quello che rimane dell’aeroporto, cioè praticamente solo edifici distrutti. Mercoledì sera alcuni militari ucraini hanno ammesso di avere perso il controllo di tutto il complesso dell’aeroporto e di essersi ritirati. L’aeroporto di Donetsk è considerato da entrambe le parti un obiettivo molto importante dal punto di vista strategico, sia per la sua posizione che per il valore simbolico che ha assunto nel corso degli ultimi mesi.

Un video dell’aeroporto di Donetsk, girato da un drone

Dopo l’attacco di questa mattina, hanno scritto tra gli altri Andrew Roth del New York Times e Dan Peleschuk di Global Post, i ribelli filo-russi hanno portato un soldato ucraino catturato ieri all’aeroporto sul luogo dove è stato colpito l’autobus. Un video che sta circolando molto su Internet mostra quello che è successo: il soldato viene aggredito e colpito da alcune persone che lo circondano, prima che i ribelli lo portino via di nuovo.

Poche ore prima dell’attacco all’autobus di Donetsk, il ministro degli Esteri tedesco aveva annunciato il raggiungimento di un accordo tra Russia e Ucraina: l’accordo stabilisce il ritiro dell’artiglieria pesante usata dalle due parti in prossimità della linea del fronte dei combattimenti. I rappresentanti dei due paesi si stanno incontrando a Berlino per cercare di dare seguito agli accordi conclusi lo scorso settembre a Minsk, in Bielorussia, e che però finora non sono stati implementati. La tenuta del nuovo accordo è però messa in dubbio da diversi analisti e giornalisti che si occupano da mesi della crisi ucraina, visto che sia la Russia che l’Ucraina hanno ricominciato da qualche settimana ad aumentare il numero dei soldati impegnati nei combattimenti.

bbc-mappa-donetsk

I combattimenti stanno andando avanti anche nella regione di Luhansk. Il tenente colonnello Roman Turovets, un portavoce dell’esercito ucraino, ha detto che i ribelli con cui si stanno confrontando i soldati ucraini nella città di Krymske, nel nordovest di Luhansk, sono russi ben addestrati. Turovets ha raccontato al New York Times un episodio particolare successo martedì: il checkpoint 31, messo in piedi su una strada che porta a Luhansk, è stato bombardato per tutta la giornata di martedì. Una volta che è arrivata la sera – con molta meno luce e molta più nebbia – le forze ribelli sono riuscite a sfuggire ai soldati ucraini molto abilmente, senza morti o feriti. Per riuscire a compiere un’operazione di questo tipo, crede Turovest, è necessario avere avuto un addestramento molto particolare.

Il governo ucraino intanto continua ad accusare la Russia di interferire nei suoi affari interni e di partecipare attivamente alla guerra in Ucraina orientale, fornendo uomini e armi ai ribelli filo-russi. Il presidente ucraino Petro Poroshenko, che ora si trova al World Economic Forum a Davos (in Svizzera), ha detto che attualmente in territorio ucraino ci sono oltre 9mila soldati russi, fatto smentito dal ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov. Lo scorso aprile, dopo settimane di smentite, il presidente Vladimir Putin ha ammesso che gli uomini armati e col volto coperto che avevano occupato la Crimea lo scorso inverno erano russi (la Crimea è poi stata annessa dalla Russia, dopo un referendum molto discusso e non riconosciuto né dall’Ucraina né dalla stragrande maggioranza della comunità internazionale). La Russia ha però sempre negato di partecipare attivamente alla guerra in Ucraina orientale: negli ultimi mesi, comunque, diversi giornalisti e analisti hanno smentito la versione della Russia e portato prove a sostegno del contrario.