A che punto è la legge elettorale
È stato approvato l'emendamento che annulla molti dei 48mila presentati dall'opposizione, in particolare dalla Lega; anche i due dell'opposizione interna del PD sono stati bocciati
Aggiornamento delle 15:00
Il Senato ha approvato l’emendamento presentato dal senatore del PD Stefano Esposito, che modifica il modo in cui è confezionata la legge elettorale e di conseguenza rende nulla buona parte dei 48mila emendamenti presentati, soprattutto dalla Lega Nord, per fare ostruzionismo. La discussione della legge e degli altri emendamenti proseguirà nelle prossime ore.
Aggiornamento delle 13:00
Nella mattina di mercoledì 21 gennaio in Senato sono stati votati e bocciati entrambi gli emendamenti presentati dal senatore del Partito Democratico Miguel Gotor alla legge elettorale. Il primo proponeva di modificare la proporzione tra candidati nominati ed eletti con il sistema delle preferenze, privilegiando quest’ultimo sistema. Il secondo proponeva invece diverse altre modifiche alla legge, compresi cambiamenti per quanto riguarda i capilista in modo da privilegiare le preferenze. L’aula ha in seguito iniziato l’esame dell’emendamento presentato ieri dal senatore Stefano Esposito, che se approvato farà decadere buona parte dei 48mila emendamenti presentati soprattutto dalla Lega Nord per fare ostruzionismo.
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Martedì 20 gennaio è iniziato in Senato l’esame della legge elettorale, il cosiddetto “Italicum”, e i senatori si sono dovuti confrontare da subito con gli oltre 48mila emendamenti presentati in gran parte della Lega Nord con l’obiettivo di rallentare l’approvazione della nuova legge. Il senatore del Partito Democratico Stefano Esposito ha di conseguenza presentato un emendamento, che modifica diversi punti della legge elettorale e che di conseguenza renderebbe nulli molti degli emendamenti presentati dalla Lega Nord (un “canguro”, nel gergo parlamentare). La discussione sull’emendamento Esposito è proseguita per buona parte del pomeriggio e della serata e infine si è deciso di aggiornare la seduta a oggi.
Prima dell’inizio del dibattito in aula, l’assemblea dei senatori del Partito Democratico aveva votato a favore della nuova legge elettorale, accettando i principali punti proposti dal segretario del Partito (e presidente del Consiglio) Matteo Renzi. I voti favorevoli sono stati 71, mentre 29 senatori non hanno partecipato al voto in segno di protesta perché non condividono le parti della legge che escludono la possibilità di esprimere preferenze al momento del voto. Il ministro delle riforme, Maria Elena Boschi, ha invitato la minoranza dei senatori del PD ad accettare il voto della maggioranza espresso in assemblea, ma Miguel Gotor, tra i principali oppositori della legge ha detto che “con i capilista bloccati noi non voteremo l’Italicum: vorrà dire che Renzi lo approverà con il voto di Verdini e Berlusconi”.
Sempre martedì, Silvio Berlusconi ha incontrato Renzi per discutere ulteriori dettagli sulla legge elettorale, invitando in seguito i senatori di Forza Italia a rispettare i patti assunti con il PD, votando anche l’emendamento di Esposito per accorciare i tempi. All’interno di Forza Italia non sono però tutti d’accordo: in 13 hanno detto di essere contrari alla scelta di Berlusconi, cui si aggiungono altri 7 parlamentari di GAL.