Antonio Martino, primo candidato al Quirinale
Lo ha presentato oggi Berlusconi per Forza Italia, "candidato di bandiera": fu ministro nei suoi governi di oltre dieci anni fa
Antonio Martino, dopo giorni di nomi di possibili candidati alla presidenza della Repubblica ipotizzati dai giornali e dalle chiacchiere di retroscena, è il primo candidato “ufficiale” a entrare nella discussione e nella vicenda politica: nella serata di mercoledì Silvio Berlusconi ha proposto ai parlamentari di Forza Italia di votare Martino, ex ministro degli Esteri e poi della Difesa, per lo meno alle prime tre votazioni nelle quali sono necessari i due terzi dei voti per eleggere il presidente della Repubblica. Dalla quarta votazione, quando sarà sufficiente una maggioranza assoluta (50 per cento più uno dei votanti) Forza Italia, e altri partiti del centrodestra, potranno trovare un’intesa su un altro nome insieme al Partito Democratico: Martino è insomma quello che si chiama “candidato di bandiera”, quello da votare prima di trattare su qualcun altro.
Sull’elezione del presidente della Repubblica, Berlusconi ha intanto incontrato almeno un paio di volte Angelino Alfano, leader del Nuovo Centrodestra e nella maggioranza del governo Renzi, per concordare una linea comune da tenere sui candidati da proporre al PD.
Antonio Martino è nato il 22 dicembre del 1942 a Messina, dove nel 1964 si è laureato in giurisprudenza per poi specializzarsi alla fine degli anni Sessanta a Chicago, negli Stati Uniti. Dopo essere stato docente universitario di economia, nel 1993 è stato tra i primi fondatori di Forza Italia, registrandosi con la tessera numero due, dopo quella di Silvio Berlusconi. L’anno seguente è stato eletto per la prima volta alla Camera ed è stato nominato ministro degli Esteri nel primo governo Berlusconi, ma solo fino al 1995. L’anno seguente, quando ci furono elezioni anticipate, fu nuovamente eletto deputato e poi ancora nel 2001, quando fu nominato ministro della Difesa nel secondo e in seguito nel terzo governo Berlusconi. Martino è tuttora in Parlamento: nel 2013 è stato rieletto alla Camera, nuovamente con Forza Italia dopo la fine del Popolo della Libertà.