Il vecchio Kevin Costner
È stato il numero uno del cinema hollywoodiano, per un breve momento: poi bassi e medi, e oggi compie 60 anni
Kevin Costner compie sessant’anni il 18 gennaio 2015, ed è una celebrazione sobria, di un attore che ha avuto fortune e sfortune di carriera tali, che se le metti tutte nel frullatore dei decenni esce una figura che non suscita da molto tempo né grandi fanatismi né grandi insofferenze, ma è semplicemente stimata, discreta nella sua permanenza nello show business.
Eppure ci fu un periodo in cui Kevin Costner fu il numero uno, come ricordammo sul Post pochi mesi fa, quando arrivò ai sessant’anni anche un’altra di quel giro, Kathleen Turner.
All’inizio degli anni Ottanta i grandi-divi-di-Hollywood erano attori che erano rimasti popolarissimi e su una breccia eletta per decenni e decenni: fossero stati John Wayne, Gary Cooper, Katharine Hepburn, Paul Newman o Robert Redford, il loro successo era ed era stato solidissimo e longevo. Ma alcuni erano morti, altri cominciavano a invecchiare: quindi sembrò a un certo punto che fosse pronta una nuova generazione di grandi-divi-di-Hollywood, che per alcuni anni andarono per la maggiore e sembrarono rappresentare un rinnovamento destinato a durare per altri decenni e decenni. Erano in molti film, un gruppone che si incrociava, divideva e radunava: Kevin Costner, Kevin Kline, Glenn Close, Jeff Goldblum, Tom Berenger, Steve Martin, Kathleen Turner, William Hurt, Brian Dennehy. E costruirono un repertorio di film americani di quel decennio, che aggiornava quello del decennio precedente, eccetera. Forse da allora in poi è finito il tempo degli attori le cui carriere restano in cima alla classifica per diversi decenni, o forse furono sfortunati loro. Fatto sta che in realtà molto presto sparirono o quasi, e oggi sono tutti o spariti, o arruolati in parti non centrali in film secondari, o riconvertiti occasionalmente a qualche serie televisiva.
Kevin Costner vinse due premi Oscar (film e regia, i più importanti: e il suo film ne prese altri cinque, ma solo la nomination per lui come attore) per Balla coi Lupi nel 1991. I suoi film più famosi fino ad allora erano stati Silverado, Senza via di scampo, Gli intoccabili. Negli anni dell’Oscar ebbe altri grandi successi e visibilità con JFK e Guardia del corpo, ma da lì in poi invece di insediarsi nel ruolo di numero uno si infilò in due fallimenti come Waterworld e L’uomo del giorno dopo, ancora più vistosi per il simile tono post-apocalittico di entrambe le storie. Entrambi i film entrarono nella lista dei più memorabili flop di Hollywood, e la carriera di Kevin Costner (che di uno dei due era stato ache regista) non recuperò più il punto in cui era arrivata. Lui fece ancora qualche ruolo di buon successo, riprovò a completare progetti suoi ma non trovò quasi mai i soldi, e si accontentò di diversi dignitosi ruoli secondari fino a questi ultimi anni. Ma nel 2012 ha fatto una miniserie western – Hatflieds & McCoys – che ha avuto un grande successo e lui ci ha vinto un Emmy Award. Qualche giorno fa ha ricevuto un premio alla carriera dal prestigioso consesso di addetti ai lavori dei Critics’ Choice Awards.