I morti per gli ultimi attacchi di Boko Haram sono 150 o 2.000?
Ci sono notizie contrastanti, verificarle è difficile: ma le foto satellitari mostrano «una devastazione di proporzioni catastrofiche»
di Adam Taylor – Washington Post
La recente notizia di un massacro su larga scala compiuto da Boko Haram nello stato nord-orientale del Borno, in Nigeria, è servita a ricordarci in maniera brutale il livello di minaccia posta dall’organizzazione terroristica islamista. Eppure, ancora una settimana dopo l’attacco, sono poche le informazioni confermate a riguardo. Il numero dei morti è instabile, e va dai duemila che un politico locale ha detto a BBC alle “decine” di cui parlano altri. Lunedì il capo nigeriano di un’agenzia di intelligence ha detto che il numero delle persone uccise «finora non ha superato le 150», contando anche i militanti di Boko Haram.
Le immagini via satellite ottenute da Amnesty International e da Human Rights Watch sembrano però confermare che ci siano stati ingenti danni alle città di Baga e Doro Gowon, nel Borno. Adotei Akwei, il responsabile dei rapporti coi governi di Amnesty USA, ha detto che le immagini e altre prove suggeriscono che il numero dei morti «sia certamente almeno 700, se non 2000 o quasi».
Human Rights Watch ha stimato che a Doro Gowon, che ospita una grossa base militare dell’esercito, circa il 57 per cento della città – compresi migliaia di edifici residenziali e commerciali – è stata distrutta. Nell’immagine satellitare qui sotto, scattata il 10 gennaio, le aree colorate in rosso sono quelle che mostrano bruciature a cose ed alberi e gli edifici danneggiati. HRW dice che la maggior parte dei danni è stata probabilmente compiuta fra la sera del 3 gennaio e la mattina del 4.
(Human Rights Watch)
HRW ha anche stimato che l’11 per cento della città di Baga è stata significativamente danneggiata. I danni maggiori si sono riscontrati principalmente nel sud e nell’est della città e sembrano avere interessato centinaia di edifici residenziali.
(Baga, il 10 gennaio; Human Rights Watch)
Altre immagini diffuse da Amnesty consentono un’analisi comparata della situazione fra prima e dopo l’attacco. Nella seconda foto qui sotto, scattata il 7 gennaio, sono presenti delle aree che presentano delle bruciature, assenti nella foto immediatamente qui sotto (in cui le zone rosse sono quelle che presentano della vegetazione).
(Doro Gowon, il 2 e il 7 gennaio; Amnesty Internation e Digital Globe)
Nello stesso periodo di tempo, due foto di un quartiere di Baga presentano gli stessi tratti di danneggiamento.
(Baga, il 2 e il 7 gennaio; Amnesty Internation e Digital Globe)
Un uomo ha detto ad Amnesty che ha visto personalmente circa 100 persone uccise prima di essere scappato verso una foresta vicina. Confermare questo tipo di dichiarazioni, però, è estremamente difficile. L’esercito sta ancora combattendo Boko Haram, nella zona, eppure è ancora troppo pericoloso andarci di persona. Alcuni militanti, inoltre, nei mesi scorsi hanno attaccato dei ripetitori per telefoni cellulari: in zona, quindi, la maggior parte dei telefoni non ha campo.
Anche le poche informazioni che trapelano dal governo nigeriano vengono trattate con scetticismo. Il governo è stato spesso accusato di minimizzare gli attacchi di Boko Haram, così da apparire forte e preparato in vista delle elezioni del prossimo mese. A peggiorare la cosa, anche l’esercito ha dei brutti precedenti a Baga: alcune autorità cittadine hanno detto a HRW che circa duecento abitanti della città sono stati uccisi da un raid dell’esercito del 2013.
Le immagini dai satelliti ci forniscono una cosa di cui avevamo un gran bisogno: la prova che Boko Haram abbia compiuto un attacco su larga scala a Baga e Doro Gowon. I quali probabilmente hanno anche causato un gran numero di morti.
Daniel Eyre, un ricercatore di Amnesty per la Nigeria, ha detto: «queste immagini dettagliate mostrano una devastazione di proporzioni catastrofiche. Una di queste due città è stata rasa al suolo nel giro di quattro giorno. Di tutti gli attacchi di Boko Haram analizzati da Amnesty, questo è il più esteso e devastante».
nella foto: due soldati dell’esercito pattugliano la città di Maiduguri, a sud di Baga, nel Borno (PIUS UTOMI EKPEI/AFP/Getty Images)
©Washington Post