Il primo smartphone con Tizen

Cioè il sistema operativo che Samsung vorrebbe usare al posto di Android, che è il più usato al mondo: non sarà facile

Samsung ha presentato in India lo Z1, il suo primo smartphone basato su Tizen, un sistema operativo realizzato dalla stessa Samsung per essere utilizzato al posto di Android di Google, il più diffuso al mondo e presente su tutti i principali smartphone dell’azienda. Il Samsung Z1 costa circa 78 euro e per ora sarà venduto solamente in India, con la prospettiva di essere poi messo in vendita in altri paesi asiatici, ammesso che riesca a ritagliarsi un po’ di spazio in un settore con una fortissima concorrenza e dove Android di Google e iOS di Apple controllano messi insieme il 95,8 per cento del mercato. Per Samsung è il primo test importante per verificare la possibilità di mantenere un sistema operativo alternativo a quello di Google e sul quale può avere il pieno controllo per quanto riguarda gli aggiornamenti e i sistemi per scaricare applicazioni, musica, video e altri contenuti.

Il Samsung Z1 ha un touchscreen da 4 pollici, 4 GB di memoria interna (espandibile con una scheda esterna fino a 64 GB), 768 MB di RAM e utilizza un processore Intel da 1.2 GHz. Ha una fotocamera da 3.1 megapixel e una batteria che permette di guardare fino a 7 ore di video prima di scaricarla completamente, dice l’azienda. Le caratteristiche sono da smartphone di qualità media, adatto per essere venduto a un prezzo relativamente basso, ma alla stessa cifra sul mercato indiano si trovano comunque molte alternative basate sul più diffuso e conosciuto Android. Tizen è un nome che hanno sentito in pochi e per questo motivo Samsung punterà soprattutto sul suo marchio, molto più conosciuto, per vendere il nuovo prodotto. Secondo gli analisti lo Z1 non ha però molte possibilità, in parte proprio a causa del sistema operativo.

Samsung era al lavoro da diverso tempo a una alternativa ad Android, sul quale non ha molto controllo. Tizen è nato tra grandi difficoltà e voci continue sulla possibile fine prematura del progetto. Negli ultimi mesi Samsung gli ha dedicato più risorse, riuscendo alla fine a integrarlo in alcuni suoi prodotti come le fotocamere e altri oggetti per la casa. In seguito l’azienda aveva provato a raggiungere accordi con società appaltatrici e con alcuni operatori telefonici per mettere in vendita un primo smartphone basato su Tizen, fallendo in più occasioni. Constatato lo scarso interesse iniziale da parte delle aziende telefoniche, che preferiscono andare sul sicuro con Android, iOS e in parte con Windows Phone, Samsung ha deciso di fare per conto proprio creando lo Z1, che sarà distribuito in India attraverso la sua rete di negozi e di partner. Se venderà più del previsto non è escluso che qualche operatore possa ripensarci in futuro, studiando piani promozionali e contratti per il nuovo telefono.

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Essendo un sistema operativo molto giovane, o in ritardo quasi otto anni rispetto alla concorrenza, Tizen ha il problema di essere sguarnito quasi completamente delle applicazioni più popolari oggi esistenti. Non è per esempio possibile installare un’app per accedere a Facebook o per usare Twitter o YouTube, semplicemente perché i proprietari di questi siti non hanno ancora reputato vantaggioso produrre app dedicate a Tizen. Samsung ha preparato alcune proprie applicazioni per superare il problema, adattando le versioni mobili dei siti di alcuni social network per essere usati sullo Z1. In compenso da subito è disponibile WhatsApp, l’applicazione alternativa ai classici sistemi per inviarsi SMS.

Per ora gli incentivi offerti da Samsung agli sviluppatori di applicazioni non hanno funzionato molto. L’incentivo più grande, dicono gli analisti, potrà essere solo un successo di Tizen, tale da indurre chi produce le applicazioni a svilupparne versioni adatte anche per il nuovo sistema operativo. Windows Phone, il sistema operativo per dispositivi mobili di Microsoft, ebbe un problema simile quando fu completamente rivisto per competere meglio con iOS e Android. A distanza di oltre quattro anni da quella operazione, Microsoft inizia solo ora ad avere un’offerta comparabile – almeno per quanto riguarda le applicazioni più usate e popolari – nel suo store di applicazioni a quella di Apple e di Google.

Lo stesso Boo-Keun Yoon – CEO di Samsung Electronics, cioè la divisione più importante di Samsung Group – ha ammesso che “le app per gli smartphone sono importanti: per un telefono Tizen che deve riuscire a emergere, c’è la necessità di avere un ecosistema di applicazioni”. Yoon sa bene che il successo di Android e iOS è dovuto soprattutto alla possibilità di ottenere facilmente contenuti di vario tipo, un ecosistema appunto, che comprendono non solo applicazioni, ma anche musica, film, serie televisive, ebook e servizi per salvare le foto e i propri file online tramite cloud o per sincronizzare facilmente i contenuti tra dispositivi. Tizen deve ancora dimostrare di potere fare tutte queste cose, e la possibilità di poterle fare dipenderà in parte proprio dal fatto se avrà o meno successo.

I progetti di Samsung per Tizen non sono ancora molto chiari. L’azienda vorrebbe utilizzarlo praticamente in tutte le cose che produce, soprattutto negli elettrodomestici, in modo da controllarle a distanza attraverso il proprio smartphone. Il problema è che Google sta già facendo qualcosa di analogo con Android, che potrebbe rendere marginale l’offerta di Tizen. Anche Apple è al lavoro per realizzare una serie di opzioni per iOS utili per controllare l’ambiente domestico dal proprio smartphone.

Considerate le modalità del lancio dello Z1, sembra che per ora Samsung voglia utilizzare il suo Tizen solo in alcuni mercati, per testarlo e capire meglio che cosa farne. Android continuerà a essere ancora per lungo tempo il sistema operativo principale di Samsung, che non può permettersi comunque di rischiare: nell’ultimo anno le vendite dei suoi smartphone sono diminuite sensibilmente, in parte a causa dell’uscita dei nuovi iPhone di Apple e in parte per il successo di altre aziende asiatiche, come Xiaomi e Huawei, che producono cellulari di qualità a prezzi paragonabili e talvolta più vantaggiosi di quelli di Samsung.