Il comico Dieudonné è stato fermato per apologia di terrorismo
Ha scritto su Facebook "Je suis Charlie Coulibaly", in riferimento allo slogan di questi giorni ma anche al terrorista di Parigi
Il comico francese Dieudonne M’bala M’bala è stato messo in stato di fermo per apologia al terrorismo, riporta la stampa francese. Domenica 11 gennaio, al termine della grande marcia repubblicana che si è tenuta a Parigi per l’unità e la libertà di espressione, Dieudonné aveva pubblicato su Facebook un messaggio in cui diceva di sentirsi “Charlie Coulibaly”: Dieudonné aveva cioè ripreso lo slogan usato in questi ultimi giorni per esprimere solidarietà al settimanale satirico Charlie Hebdo – “Je suis Charlie” – e lo aveva combinato con il cognome di uno dei tre terroristi degli attentati di Parigi: Ahmedy Coulibaly, l’uomo che ha ucciso una poliziotta nel sud di Parigi e quattro ostaggi al supermercato kosher nell’est di Parigi venerdì pomeriggio. La legge francese stabilisce che questo tipo di fermo – la “garde à vue” – sia valido 24 ore, prorogabili al massimo a 48.
Dieudonné ha scritto dell’arresto anche sulla sua pagina Facebook ufficiale e ha pubblicato alcune fotografie degli agenti nella sua casa: «Alle sette di questa mattina, un gruppo di agenti della polizia giudiziaria – una dozzina (c’è ben bisogno di questo per domare la bestia immonda) – hanno interrogato Dieudonné nella sua casa davanti ai suoi figli».
Dieudonné è famoso soprattutto per il gesto della “quenelle”, un movimento del braccio per dare un messaggio politico molto discusso, che per alcuni rappresenta una semplice provocazione contro il sistema mentre per altri è una esplicita dichiarazione antisionista. Dieudonné, che ha creato intorno ai suoi spettacoli un vero e proprio “sistema” commerciale molto redditizio (vende di tutto, dalle penne alle custodie per iPhone, dalle magliette agli abbonamenti per accedere al suo sito), si trovava già al centro di una serie di indagini per riciclaggio di denaro, insolvenza fraudolenta e frode fiscale. Il 28 gennaio scorso, le sue numerose proprietà, il teatro di Parigi in cui si esibiva e la sede di due società che gestiscono i suoi affari sono stati perquisiti.